Buongiorno cari ragazzi prendete il volume C del testo di grammatica, chi non lo trova, chiedesse sul gruppo le foto, perché ci serviranno.
A pagina 124 fino a pagina 127 il testo vi spiega la griglia che ho inserito nella lezione precedente e che vi ha permesso di fare il vostro primo testo argomentativo.
Per mercoledì 22aprile2020 pagina 128-129, lettura e tutti gli esercizi.
Mi raccomando leggete le pagine che vi ho detto, vi serviranno.
(Vi allego un video di circa 3 minuti che potrebbe aiutarvi nella comprensione della scaletta)
Video testo argomentativo
📹https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/multimedia/il-testo-argomentativo/
Il ritratto di Dorian Gray
Il ritratto di Dorian Gray rappresenta anche l’atteggiamento che Wilde ha nella sua forma d’espressione artistica, immersa continuamente nel paradosso tra la bellezza dell’opera, e lo squallore della miseria umana.
Da notare che Dorian Gray significa Dono Grigio, e simbolicamente é l’aforisma che contiene il suo modo d’essere paradossole, ovvero esteta e decadente.
Vi inserisco un test da fare su google moduli, poche domande a cui rispondere. Mi auguro che abbiate ascoltato veramente gli audio che vi ho proposto, comunque in ogni caso nella didanote di venerdì 3APRILE vi ho inserito anche il libro in pdf.
Test sui primi 5 audio de IL RITRATTO DI DORIAN GRAY. 15aprile2020
🔔https://docs.google.com/forms/d/1L_6IjrDH3X1j5ffTHXpVdU7rfK2roAA-EXv4gkqjhFU/edit
Complemento di abbondanza
Il complemento di abbondanza
Le sacche dei bambini in occasione di Halloween sono piene di caramelle e cioccolatini.
L’espressione “di caramelle e cioccolatini” è un esempio di complemento di abbondanza poiché indica di che cosa sono piene le sacche.
Il complemento di abbondanza indica ciò di cui una persona, una cosa o un animale abbondano o sono ricchi.
Rispondono alle domande di che cosa è pieno? di che cosa abbonda?
Sono introdotti dalla:
- preposizione di (semplice o articolata)
Dipendono da:
- verbi che indicano abbondanza come abbondare, fornire, colmare, gremire, riempire, …
- aggettivi di significato affine al complemento stesso come ricco, fornito…
Il complemento di abbondanza indica ciò che è posseduto ampiamente (o appunto abbondantemente) da un essere animato o inanimato. Si tratta di un complemento indiretto, introdotto in particolare dalla preposizione semplice di.
Per fare qualche esempio:
Quel bambino è pieno di giocattoli;
Generalmente la pancetta abbonda di grasso;
Le pareti di quell’antico palazzo sono ricche di fregi.Come si può intuire da questi esempi, i verbi che reggono il complemento di abbondanza sono quelli che indicano genericamente ricchezza, come: abbondare, ornare, colmare, traboccare, dotare, prosperare, ecc.
Allo stesso modo anche gli aggettivi e i sostantivi 1 che reggono il complemento indicheranno opulenza: pieno, ricco, abbondante, ricolmo, fiorente, gremito, pienezza, ricchezza, abbondanza, etc.
Il complemento di abbondanza si può inoltre individuare mediante le domande: “pieno di chi?”, “pieno di che cosa?”.
Per esempio:
Dopo la vendemmia, gli otri del contadino sono stracolmi di vino;
La tavola traboccava di vivande succulente;
La piazza era gremita di persone.
Vi inoltro il link di alcune frasi di analisi logica. Buon lavoro
esercizio da svolgere per mercoledì15aprle2020
🌀https://docs.google.com/forms/d/1g-zFgcy0l0A9onEzVlL3j7IpK4ZVaSEfg4hrcZC8HDI/edit
Testo argomentativo
Buongiorno, oggi iniziamo un nuovo argomento di scrittura, IL TESTO ARGOMENTATIVO. Vi inserisco un esempio con le risposte alla mappa concettuale del testo argomentato. In fondo troverete la mappa concettuale dell’argomento. Cercate di leggere e fatemi sapere se c’è qualcosa che non si capisce.
Per testo argomentato si intende un testo che in futuro potrebbe rivelarsi molto utile per poter svolgere diversi lavori (dal giornalista al politico, dall’avvocato al venditore) e non solo nel mondo della scuola. L’elemento fondamentale di un testo argomentativo è la presenza di una tesi. La tesi è l’esposizione di un’idea, che andrà poi motivata e dimostrata attraverso i seguenti passaggi:
- tesi = la vostra idea sull’argomento (con tutti le dimostrazioni opportune)
- antitesi = è l’idea contraria alla vostra, che contiene forse delle parti di verità, ma che è sostanzialmente da confutare (da dimostrare falsa) con argomenti validi
- sintesi = è la conclusione del tema, che riprende in maniera originale, e molto più consapevole e dimostrata di prima, quanto detto all’inizio.
Esercizio da svolgere per mercoledì 15aprile2020
SMS e abbreviazioni
Gli SMS, i brevi messaggi di testo che è possibile inviare tramite il telefono cellulare, sono diventati un mezzo diffusissimo di comunicazione. Basti pensare che il loro numero aumenta di anno in anno in maniera esponenziale.La diffusione crescente degli SMS ha generato quindi grandi cambiamenti di natura sociale e comunicativa. Secondo te dobbiamo assecondare gli sms, brevi e privi di sentimenti, o cercare di stimolare i ragazzini della tua età a familiarizzare con la comunicazione verbale?
Guardate l’esempio!!!! LEGGETE CON CURA
Traccia: Viviamo in un’epoca particolarmente caratterizzata dall’arroganza, dal sopruso e dall’aggressività. Un numero sempre più grande di persone ritiene che questi aspetti servano per “rimanere a galla”, per non farsi schiacciare dagli altri e da un mondo ostile, per fare successo, per apparire più in alto degli altri. Prova ad interrogarti se per te ha ancora senso tentare di riaffermare gli atteggiamenti opposti, come la gentilezza, la comprensione, la cortesia e la cordialità.
PROBLEMA |
Il senso che si dà oggi al successo è in genere quello della sopraffazione e del trionfo sugli avversari, cioè sui competitori. La stessa parola “competitività” ha assunto ormai il valore dell’arroganza di chi non guarda in faccia a nessuno pur di ottenere i propri obiettivi; anzi, chi non raggiunge il successo sperato viene considerato debole, prima ancora che incapace. Infatti abbiamo molti esempi di persone vincenti e di successo che, più che essere capaci e competenti, sono spesso solo aggressive e tracotanti. Il mondo dà loro ragione poiché si affermano nella competitività con la prepotenza e anche con la volgarità; tanto quello che importa è che raggiungano l’obiettivo. |
ESPOSIZIONE DELL’ANTITESI |
Parlare in questi termini del problema può far nascere obiezioni che provengono da due fonti: l’ipocrisia, di chi sa benissimo che è così ma non lo vuole ammettere per pura convenienza, e l’ingenuità di chi crede ancora che a contare nel mondo, per ottenere il successo, siano doti diverse da quelle che ho sopra ricordato.
Per entrambi questi ipotetici soggetti, a parole, ciò che conta è la bravura di un individuo in un dato campo, ed uno non può essere bravo se non è nel contempo gentile, comprensivo, cortese, e via dicendo. Cioè le buone qualità di una persona emergono necessariamente anche nel suo successo personale nei vari campi in cui si cimenta. |
CONFUTAZIONE DELL’ANTITESI |
A mio avviso è vero qualcosa di simile al contrario: oggi siamo abituati a considerare bravo e gentile colui che ha successo soprattutto nei campi che contano (potere e denaro), indipendentemente da come si comporta. Ovvero, il fatto di essere vincenti trasforma immediatamente quelle che solitamente sono considerate caratteristiche negative in caratteristiche positive. Questo proprio perché l’epoca che stiamo vivendo è l’epoca del sopruso e dell’arroganza, e chi vuole avere successo deve per forza di cose utilizzare le unghie e farsi strada a spallate, andando, se gli riesce, come uno schiacciasassi contro gli altri. Se il successo lo premierà, automaticamente tutti i suoi comportamenti verranno convertiti, come per incanto, in atteggiamenti simpatici, affascinanti, attraenti e indispensabili. |
ARGOMENTI CHE RIPORTANO FATTI CONCRETI A FAVORE DELLA TESI |
La classe dirigente che ci governa, e non mi riferisco solo a quella politica, ha fatto del sopruso e dell’inganno la propria condotta di vita: per fare un esempio potremmo citare le continue violenze verbali del nostro Presidente del Consiglio contro tutto ciò che lo infastidisce e contro tutti coloro che osano mettere in discussione il suo operato; ma potremmo anche parlare dei direttori e degli amministratori delegati di aziende che fingono di farsi concorrenza e di competere tra loro quando sono invece sempre d’accordo nell’aumentare i prezzi dei servizi e nell’annientare le possibilità di controllo da parte degli utenti, pardon, dei clienti che si trovano ad essere sprovveduti di fronte a leggi che non possono conoscere e dalle quali non li difende nessuno. Potremmo parlare dei posti che contano nella dirigenza e nell’amministrazione, sempre più affidati a persone furbe, lontane dalla vita quotidiana dei comuni cittadini, persone intoccabili che hanno la coscienza talmente sporca da girare sempre circondati da guardie del corpo, pagate dalle stesse persone da cui dovrebbero difenderli, cioè noi.
Gli esempi potrebbero continuare ancora a lungo e attingere dal mondo della televisione sempre più volgare e avida di crimini efferati, da un giornalismo sempre più aggressivo, fastidioso e servo dei grandi poteri, dallo sport dove, per imitare chi ha successo, anche nelle competizioni sportive per i ragazzini, gli stessi genitori incitano i loro figli a cercare di raggiungere la vittoria con ogni mezzo: con la furbizia più scomposta e contro le regole, o persino con una certa dose di violenza. |
TESI |
Quanto afferma il titolo, nonostante le parole degli ipocriti e degli ingenui, è assolutamente vero. Oggi per vincere ed avere successo occorre per prima cosa schiacciare gli altri, eliminare la concorrenza con qualunque sistema; è il risultato finale ciò che conta, non il resto. E per schiacciare gli altri bisogna impaurirli, occorre aggredirli da subito, mostrarsi immediatamente come persona rabbiosa, decisa a tutto, sprezzante di chiunque si trovi di fronte. Altro che gentilezza e cordialità. |
CONCLUSIONE |
Sul senso che invece possa avere il tentativo di riaffermare i valori opposti a quelli di cui si sta parlando è bene fare un discorso diverso: il problema va modificato alla radice. Vale a dire che se si riuscisse a capovolgere l’idea di successo, non considerando questa parola solo per il suo valore economico e di potere ma come affermazione personale delle proprie inclinazioni e dei propri obiettivi, allora sì che ritornerebbe importante e positivo essere cortesi e gentili.
In fondo tutti i giorni entriamo in contatto con persone piacevoli e ben disposte, ne esistono ancora tantissime. Sarebbe sufficiente smettere di considerarle mediocri, sfigate o prive di obiettivi, perché il vero successo dovrebbe diventare la possibilità di affermarsi come individui che non hanno alcun motivo di sopraffare gli altri; ciascuno impegnato nel proprio lavoro, pronto a fare la sua parte fino in fondo alla faccia della competitività che, per quanto vada di moda, socialmente è una porcheria. |
🎌https://www.risorsedidattiche.net/doc/media/italiano/ita_3m_testo_argomentativo_scheda.pdf
Geografia- competenze
Buongiorno, andiamo avanti con le competenze acquisite durante l’anno. Oggi dovrete ripassare, naturalmente usando il libro di testo la Svezia, la Finlandia poi Estonia, Lettonia e Lituania.
Guardate il video, dura solo 2 minuti.
Buon lavoro
📺 https://inclasse.treccaniscuola.it/subject/nav/710
Esercizi pagina 52-53 per lunedì20aprile2020
Cartina dei paesi Scandinavi-Baltici
🔭 https://www.atacama.it/Paesi-Baltici_info.htm
La conchiglia
Buongiorno, continuiamo ad analizzare il testo con la comprensione. Da svolgere per lunedì20aprile2020
La conchiglia (testo narrativo-descrittivo)
Avevo lanciato l’idea perché dovevo dare a Semba una notizia che di certo non gli avrebbe fatto piacere, e avevo bisogno di un luogo particolare, di un paesaggio che
mi facilitasse in qualche modo le cose.
Era maggio e, dal momento che ero in pratica disoccupato, avevo proposto a mio fratello di lanciarci in una di quelle che chiamavano “le nostre esplorazioni”, come ai bei tempi, approfittando di un giorno in cui nemmeno al porto c’era lavoro. Di buon mattino eravamo partiti da Avenue Malick-Sy a bordo di una vecchia corriera diretta alla Petite Côte, una regione a sud di Dakar dove non eravamo mai stati. Dicevano che fosse molto bella.
Scendemmo a Joal e cominciammo a camminare fra le sue vecchie case e le palme di cocco, poi per un terreno inaridito su cui crescevano imponenti baobab. Lungo la riva del mare si elevavano strani cumuli bianchi, grandi come palazzi.
«È sabbia?» chiese Semba.
«Andiamo a vedere.»
Non era sabbia, erano montagne di conchiglie ammassate, secolo dopo secolo, dalla gente che era vissuta là. Sembrava che recassero ancora le impronte degli uomini delle età passate, come se su quelle superfici levigate, fra quelle scaglie dure e lisce fosse scivolata tutta la storia del nostro popolo. Provai malinconia a quel pensiero e all’idea del motivo per cui mi trovato lì, ma mi sforzai di vincerla.
«Non staremo qui tutto il giorno a contare conchiglie, no?» dissi. «Forza, noleggiamo una piroga e raggiungiamo l’isola di Fadiouth, qui davanti.»
Attraversammo il breve tratto di mare e raggiungemmo Fadiouth, un’isoletta che poggiava su cumuli sommersi di conchiglie. Facemmo una lunga nuotata, pregammo rivolti verso est, poi rimanemmo sdraiati in cima a una duna sabbiosa a mangiare
le patate dolci che avevamo portato da casa e a guardare i pescatori sulla riva, che sistemavano le reti nelle piroghe.
A un tratto Semba vide qualcosa che brillava a poca distanza sulla sabbia e corse
a raccoglierla. Era una grossa conchiglia rosa pallido dalla forma tormentata, che si accostò all’orecchio. Poi me la tese.
«Prendila, è tua. Portala con te dove andrai, ne avrai bisogno. E se ti senti solo ascoltala. Fa’ conto di sentirci dentro tutte le voci dell’Africa.»
Rimasi immobile, colpito da quelle parole, e non ebbi neanche la forza di prendere
la conchiglia che lui mi porgeva.
«Ma come fai a sapere.»
«L’ho sognato. Non era questo che volevi dirmi oggi?» Di colpo mi passò tutto l’imbarazzo e gli parlai liberamente, come sempre. «Cerca
di capirmi, Semba. A Dakar siamo in troppi, non c’è lavoro per tutti. Non si trovano nemmeno più occupazioni saltuarie. Non ho niente da perdere, così voglio provare anch’io ad andare in Europa. Guarda in quanti l’hanno fatto: Albouri, Yaro, Abdou… Ogni tanto alle loro famiglie arrivano delle belle somme e…» «Lamine non è più tornato.»
«Lascia stare Lamine. Gli altri se la cavano. In Europa c’è lavoro, c’è ricchezza, la gente
vive bene. E poi non rimarrò via a lungo. Se riesco ad arrivare in Francia, tanto meglio.
Non ci sarebbero problemi con la lingua. Però è difficile, non lasciano entrare quasi più nessuno. Altrimenti in Italia, come hanno fatto Yaro e Ousmane. Chiederò a Coumba da dove le spedisce i soldi Yaro e cercherò di raggiungerlo. Lui o qualcun altro.»
Semba rimase qualche minuto in silenzio, poi disse: «Quando ti sei sposato, ho capi-
to subito che sarebbe finita così. È sempre la stessa storia che si ripete, proprio come
è successo ad Albouri, a Yaro, ad Abdou…»
«Sei in collera con me?» «No, a cosa servirebbe? Capisco che non si può fare in modo diverso. Tutti quelli che partono ci sono costretti: costretti dalla miseria oggi, come erano costretti ieri dalle
armi dei bianchi. L’ho studiato a scuola, sai, come noi africani venivamo caricati in catene sulle navi dei francesi, dei portoghesi, degli inglesi, e venduti come schiavi in America. Il nostro destino è sempre di essere schiavi.» Cercai di scherzare. «Adesso non esagerare. Nessuno mi obbliga con la forza. Se ho deciso di partire è anche per un’altra ragione. Sai, Maïrame…»
Semba si girò a guardarmi e sorrise, scoprendo i denti bianchissimi. «Vuoi dire che… aspetta un bambino?» Gli occhi gli brillavano sul volto nero.
Anche a me si accesero gli occhi, di felicità e di orgoglio. «Pare proprio di sì.» Semba mi buttò le braccia al collo con una esclamazione di gioia. Cademmo all’in- dietro e finimmo per rotolare giù per la duna, coprendoci di sabbia e ridendo. Non
mi aspettavo una simile reazione ed ero contento che per il momento l’ultima noti-
zia avesse messo in ombra l’annuncio della mia prossima partenza. Quando ci passò l’euforia, risalimmo la duna e tornammo a sederci, e lui mi chiese: «E come puoi partire, sapendo che fra qualche mese nascerà tuo figlio?».
Per questa domanda avevo al risposta pronta. «È anche per lui che parto» dissi. «Quello che manca, qui, non è solo il lavoro. È la prospettiva di un futuro.»
Semba annuì. «Parti pure, allora. Dio è grande, ti proteggerà. Per me non ti preoccu- pare, non sono più un bambino. Non ti angosciare neppure per nostra madre, per nostra sorella e per Maïrame. Penserò io a loro. Solo, ti prego… cerca di tornare per quando nascerà il bambino. Almeno qualche giorno.»
«Te lo prometto.»
Il sole stava scendendo verso l’oceano in una foschia dorata e rimanemmo in silen-
zio ad ammirare quel tramonto, che aveva qualcosa di magico, di solenne. Era ora di rimettere in acqua la piroga, tornare a Joal e saltare sulla corriera per Dakar.
Ci alzammo, raccogliemmo le nostre poche cose, e quando infine presi la conchiglia che lui mi offriva, lo abbracciai e lo ringraziai, assicurandogli che l’avrei portata sempre con me.
Ma due settimane più tardi, al momento della partenza, mi mancò il coraggio di metterla nel sacco da viaggio. Era troppo preziosa e volevo che rimanesse lì, sulla sedia vicino al letto, ad aspettarmi.
(rid. da P.A. Micheletti – S. Moussa Ba, La promessa di Hamadi, De Agostini)
Comprensione del testo
A1 Le prime righe del brano:
- Sottintendono una preoccupazione del protagonista
- Descrivono un’esplorazione
- Raccontano un viaggio in corriera
- Descrivono un luogo
A2 Il protagonista propone al fratello questo viaggio perché:
- Non avendo lavoro, non sa che fare
- Ama conoscere posti nuovi
- Cercaunpaesaggiospecialechepossafacilitareinqualchemodolacomunicazio-ne tra loro.
- Vuole vedere i baobab
A3 I baobab sono:
- Animali di grosse dimensioni
- Arbusti
- Alberi tropicali di enormi dimensioni
- Costruzioni
A4 col termine piroga alla riga 21 si intende:
- Le reti dei pescatori
- Una barca di medie dimensioni
- Un’imbarcazione scavata in un tronco
- Una conchiglia
A5 In quale continente è ambientata la storia?
- Europa.
- Africa.
- Asia.
- Oceania.
A6 Nell’isola di Fadiouth semba vede brillare una conchiglia. che cosa fa?
- La raccoglie e la nasconde.
- La raccoglie e se la tiene.
- La raccoglie e la lascia lì.
- La raccoglie e la regala al fratello.
A7 Il protagonista non fa in tempo a dare a Semba la notizia che lo preoccupava perché:
- Ha deciso che non è importante
- Semba la intuisce prima che il fratello parli
- Semba non vuole sentirsela dire
- Qualcuno l’ha già informato
A8 secondo il protagonista in Europa c’è:
- Benessere
- Problema con la lingua
- Disoccupazione
- Povertà
A9 Il protagonista è costretto ad emigrare (2 risposte possibili):
- Per trovare un lavoro migliore
- Perché non ha lavoro
- Per creare un futuro al figlio che nascerà
- Perché il destino lo vuole
A10 Al penultimo capoverso il protagonista dice al fratello: “Te lo prometto”. che cosa promette a semba?
- Che tornerà presto.
- Che non partirà.
- Che tornerà qualche giorno per la nascita del figlio.
- Che tornerà dopo aver trovato lavoro.
A11 Il protagonista quanto tempo dopo questa esplorazione parte?
- Dopo pochi giorni.
- Dopo due settimane.
- Dopo un mese.
- Il giorno dopo.
A12 Al momento della partenza il protagonista non porta con sé la conchi- glia perché?
- Teme di perderla o di romperla.
- Ha un certo valore e teme che gliela possano rubare.
- Voleva ritrovarla a casa al suo rientro.
- Perché lo ritiene inutile.
A13 Alla riga 12, nella frase “Lungo la riva del mare si elevano strani cumuli bianchi, grandi come palazzi”, sottolinea la figura retorica e indica qual è tra le seguenti.
a. Antonomasia*
b. Similitudine
c. Personificazione
d. Metafora
*figura retorica che consiste nel designare una persona o una cosa particolare con un nome comune invece che con il nome suo proprio, per sottolinearne l’eccellenza (p.e. il Poeta per dire ‘Dante’; il Libro per dire ‘il Vangelo’)
A14 Alla riga 29, nell’espressione “poi me la tese” scrivi a che cosa si riferisce il pronome la.
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A15 Il brano che hai appena letto, presenta le caratteristiche di:
a. Un testo argomentativo
- Un testo descrittivo
- Un testo narrativo / descrittivo
- Un testo regolativo
Conoscenze grammaticali
B1 Quale dei seguenti nomi è diviso in sillabe in modo errato?
- Na-tu-ra.
- La-mpe-ggia-re.
- La-va-tri-ce.
- U-mi-do.
B2 una delle seguenti frasi contiene un verbo fraseologico. sottolinealo.
- Io sono partita per Trieste.
- Non ho potuto chiamarti.
- Sto per venire a casa tua, aspettami.
- Devi telefonarmi subito.
B3 In quale delle seguenti frasi vi è un articolo partitivo?
- Gli zoccoli della zia hanno il tacco alto.
- Il pane del forno è profumatissimo.
- Ho comprato dei limoni per fare il limoncello.
- Nel giardino del mio vicino c’è un grosso cane da caccia.
B4 In quale delle seguenti frasi lo è pronome personale? (2 risposte possibili)
- Lo zio di mia cugina è lo psicologo di Maria.
- Lo vuoi anche tu?
- Non lo so, te lo dirò domani.
- Non lo vedo da tanto tempo.
B5 Nella frase “In soffitta ho trovato un giornale più vecchio di me” l’aggettivo evidenziato è di grado comparativo. Quali sono i due termini di paragone?
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B6 Quale dei seguenti verbi è impersonale?
- Parlano.
- Soffia il vento.
- Si dice.
- Dicono.
B7 Nella frase “il nostro amico è stato chiamato tuttologo”, il termine tuttologo svolge la funzione sintattica di:
- Nome del predicato
- Complemento predicativo del soggetto
- Complemento predicativo dell’oggetto
- Apposizione
B8 tra le seguenti congiunzioni, due sono subordinative. sottolinealO
Dunque – per – perciò – ma – che – ovvero.
*B9 Nel periodo: “L’insegnante ha fatto a Marco una domanda sulla lezione del giorno, ma Marco non ha saputo rispondere”: la proposizione evidenziata è una coordinata alla principale:
a. Copulativa
b. Avversativa
c. Conclusiva
d. Correlativa
B10 collega in un unico periodo queste due proposizioni in modo che una diventi principale e l’altra relativa.
a. Anche Gigi ha seguito la partita.
b. Gigi non è tifoso.
Napoleone
Buongiorno ragazzi guardiamo avanti…il personaggio di questo momento è Napoleone Buonaparte. Fece una rapida carriera militare, prima difendendo la città di Tolone assediata dagli inglesi, poi reprimendo con l’esercito un tentativo di colpo di Stato monarchico. Barras, uno dei membri del Direttorio, gli assegnò il comando dell’Armata d’Italia. Vi renderete conto di che personaggio esuberante andremo a studiare….buona lettura e alla fine buona visone.
p.s. ricordatevi che ci sarà sempre un piccolo test a metà del capitolo, naturalmente sulle letture date e sui video.
Napoleone Bonaparte
Un genio militare salito al trono imperiale
Nella storia del mondo occidentale la figura di Napoleone Bonaparte, imperatore dei Francesi e re d’Italia, è paragonabile solo a quella di Giulio Cesare. Come questi, Napoleone fu un genio militare senza pari e un grande legislatore in un momento di trapasso da un’epoca storica a un’altra profondamente segnata dagli sconvolgimenti della Rivoluzione francese. Ma Napoleone fu anche l’artefice, nell’Europa continentale, tra Settecento e Ottocento, della definitiva trasformazione della società di antico regime in società borghese
Un giovane ufficiale in un mondo che cambia
Napoleone nacque nel 1769 ad Ajaccio, in Corsica, da una famiglia della piccola nobiltà. Dedicatosi fin da ragazzo alla carriera delle armi, terminò la sua formazione nella scuola militare di Parigi. Nel 1785 fu nominato sottotenente di artiglieria. Abbandonate le iniziali simpatie per Pasquale Paoli, che vagheggiava l’indipendenza della Corsica dalla Francia, nel 1793 in piena Rivoluzione francese il capitano Bonaparte, schieratosi decisamente a favore del governo giacobino (giacobinismo), ebbe un ruolo decisivo nella riconquista di Tolone, occupata dagli Inglesi. Fu premiato con la nomina a generale di brigata.
Dopo la fine del governo di Robespierre (1794), cadde in disgrazia, ma si risollevò quando Paul Barras gli affidò nel 1795 l’incarico di reprimere i gruppi realisti che miravano alla restaurazione della monarchia. Ottenne i gradi di generale di divisione e comandante d’armata. Nel 1796, dopo che il governo francese del Direttorio lo aveva scelto, a poco più di ventisei anni, come comandante dell’armata d’Italia, Napoleone sposò un’amica di Barras, la bella e intrigante Giuseppina Beauharnais, in grado di favorire la sua carriera. Era l’inizio di un folgorante destino.
Grammatica- Complemento di sostituzione o scambio
Buondì, oggi guardiamo il complemento di sostituzione o scambio, molto semplice. Guardate tutte le frasi che vi inserisco dopo la definizione, per avere con chiarezza le differenze.
Il complemento di sostituzione o di scambio indica qualcuno o qualcosa che viene scambiato o sostituito con un altro, in senso proprio o figurato.
Risponde alle domande: invece di chi/ che cosa? al posto di chi/che cosa?
Esercizio n 11 pagina 195 per mercoledì8aprile2020
Il complemento di rapporto risponde alle domande: con chi ? tra chi ?
Il complemento di inclusione (detto di compagnia e unione) risponde alle domande: con chi ? con che cosa ?
Il complemento di esclusione risponde alle domande: senza chi ? senza che cosa ?
Il complemento di sostituzione risponde alle domande: al posto di chi ? al posto di che cosa ?
CON (rapporto)
Io ho discusso con Mario.
TRA (rapporto)
Francesco sta tra Mario e Federico.
Luigi sta pensando tra sé e sé.
CON (inclusione)
Io esco con Mario.
INSIEME A, IN COMPAGNIA DI (inclusione)
Io esco insieme a Mario.
Io esco in compagnia di Mario.
SENZA, SENZA DI (esclusione)
Noi usciamo senza di te.
Non si può guidare la moto senza il casco.
AL POSTO DI, INVECE DI, IN LUOGO DI, IN CAMBIO DI (sostituzione)
Io vengo al posto di Mario.
Io vengo invece di Mario.
CON (sostituzione)
Io scambio una cosa con un’altra.
PER (sostituzione)
Io prendo una cosa per un’altra.
La Rivoluzione Francese
Buongiorno, vi giuro che è l’ultimo video poi passeremo al capitolo successivo😅.
RICORDIAMOCI:
LEGGETE!!!!!!!!!!!! (OGGI VIDEOLEZIONE SU ZOOM)
Le difficoltà economiche della Francia
In questo periodo lo Stato aveva bisogno di molto denaro per pagare la guerra in America e mantenere la corte del re che spendeva moltissimo per feste, vestiti, banchetti e altri divertimenti. Inoltre la Francia fu colpita da una grave carestia.
Per questo motivo era necessario che anche i nobili e il clero iniziassero a pagare le tasse. Il re allora convocò l’assemblea degli Stati generali, cioè dei rappresentanti dei tre stati, per avere il loro permesso. L’assemblea fu convocata ne 1789, ma ci furono subito contrasti tra il terzo stato da una parte e la nobiltà e il clero dall’altra. Per questo i rappresentanti del terzo stato si separarono dagli altri. Trovarono un altro ambiente dove riunirsi, la sala della pallacorda, e giurarono di lavorare insieme per scrivere una Costituzione, cioè una legge dello Stato che tutti avrebbero dovuto rispettare. Nacque così l’Assemblea Nazionale Costituente.
La presa della Bastiglia
A Parigi intanto il popolo si ribellò e il 14 luglio 1789 attaccò la fortezza della Bastiglia. Questo fatto è considerato l’inizio della Rivoluzione.
Fu emanata anche la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. Essa proclamava:
- la divisione dei poteri: legislativo (potere di fare le leggi), esecutivo ( potere di fare eseguire le leggi), giudiziario (potere di giudicare chi non rispetta le leggi)
- l’uguaglianza di tutti gli uomini;
- il rispetto dei diritti degli uomini
All’interno dell’Assemblea, intanto, si erano formati gruppi distinti a seconda delle loro idee:
- i Foglianti sostenevano il re e si siedevano insieme a destra del presidente
- la Palude, formata da chi non aveva ancora idee chiare, prendeva posto al centro, di fronte al presidente
- i Girondini, che non volevano il re, e i Giacobini che volevano cacciarlo con la violenza, si sedevano alla sinistra del presidente.
Finalmente nel 1791 la Costituzione fu pronta: essa toglieva gran parte del potere al re e lo affidava ai rappresentanti del popolo.
La guerra
Il re nel 1791 cercò di scappare all’estero, per chiedere aiuto agli altri sovrani d’Europa. Si travestì da servitore e si mise in viaggio con la famiglia, ma durante il percorso fu riconosciuto, fu riportato a Parigi e in seguito fu imprigionato dai sanculotti, i poveri che non indossavano culottes, ma pantaloni). Nel 1792 scoppiò la guerra tra Francia e Austria e fu proclamata la Repubblica.
Un anno dopo il re venne ghigliottinato.
Il Terrore
Tra i capi della nuova Repubblica, ce n’erano alcuni che avevano molto potere: erano Marat, Danton e Robespierre ed erano Giacobini. Essi, nel tentativo di difendere la Repubblica, fecero condannare a morte moltissime persone. Questo periodo viene chiamato Terrore proprio per le migliaia di cittadini che vennero uccise.
La fine della Rivoluzione
Quando la Francia riuscì a scacciare l’Austria e i suoi alleati, la situazione in Francia migliorò. Marat, Danton e Robespierre furono uccisi e nacque una nuova Costituzione che affidava il potere alla borghesia. La Francia da questo momento fu guidata da un governo formato da 5 membri, chiamato Direttorio.
La Rivoluzione era finita, ma era stata importantissima perché aveva fatto capire al popolo che poteva difendere i propri diritti.
Repubblica Slovacca
La Slovacchia s’è separata dalla vicina Rep. Ceca nel 1993 e si trova nel centro dell’Europa; dal 2004 fa parte dell’Unione Europea. Il territorio è per tre quarti montuoso, visto che solo le zone meridionali vicino al Danubio e, più ad est, all’Ucraina sono pianeggianti.
Il Paese non ha grandi montagne, anche se buona parte delle zone di confine sono montuose, la vetta principale è lo Snezka (1.602 metri), nella catena dei Sudeti, al confine con la Polonia; il resto della Cechia è collinare, con la presenza di qualche limitata zona pianeggiante.
Il fiume più importante della Rep. Ceca è l’Elba, che percorre i suoi primi 370 Kmin questa Nazione, per continuare poi in Germania (1.094 Km la sua lunghezza complessiva), mentre quello più lungo totalmente in territorio ceco è il suo maggior affluente, la Moldava (433 Km), che bagna Praga; di discreta portata anche Morava (284 Km il tratto ceco, totale 353 Km) e Ohre (256 Km in Rep. Ceca, totale 316 Km).
Compiti per venerdì17aprile2020 (CON L’AUGURIO DI ESSERE A SCUOLA)
MAPPA
DOVETE FARE LA MAPPA RISPETTANDO QUESTI CRITERI ( O LA FATE SUL PC – usando mind o semplicemente word O SUL QUADERNO)
- ECONOMIA : settore primario, settore secondario, settore terziario
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