Aggettivi interrogativi ed esclamativi 

Buongiorno, prendete pagina 193 e 194 del vostro libro di grammatica. Dopo aver letto le poche righe sul vostro libro cercate di leggere anche la lezione che vi ho inserito . Mi auguro sia chiara.

esercizi pagina 201 n 11 per lunedì27aprile2020

Gli AGGETTIVI INTERROGATIVI ed ESCLAMATIVI

Gli aggettivi interrogativi ci consentono di fare una domanda circa la qualità, la quantità o l’identità del nome a cui si riferiscono.
Gli aggettivi esclamativi, invece, ci consentono di fare un’esclamazione (di sorpresa, di meraviglia, di stupore…) circa la qualità, la quantità o l’identità del nome a cui si riferiscono.

In italiano, ce ne sono 3 (gli stessi sono utilizzati sia per domande che per esclamazioni):

MASC. SING. FEMM. SING. MASC. PLU. FEMM. PLU.
Che Che Che Che
Quale Quale Quali Quali
Quanto Quanta Quanti Quante

Scopriamo che:

  • CHE è utilizzato per fare domande ed esclamazioni sull’identità di quanto espresso dal nome a cui si riferisce. Inoltre è invariabile sia per genere che per numero.
  • QUALE è utilizzato per fare domande ed esclamazioni sulla qualità di quanto espresso dal nome a cui si riferisce. Varia solo per numero.
  • QUANTO è utilizzato per fare domande ed esclamazioni sulla quantità di quanto espresso dal nome a cui si riferisce. Varia sia per genere che per numero.

    FUNZIONE INTERROGATIVA

    Se in forma interrogativa, CHE, QUALE e QUANTO, e le rispettive forme plurali e femminili, possono essere utilizzati sia in domande dirette (= che terminano con il punto interrogativo “?” o, all’orale, con un’intonazione interrogativa) che in domande indirette (= richieste ma sotto forma di affermazione, spesso usate invece delle domande dirette per maggiore cortesia).

    Esempi di utilizzo in domande dirette:

    Che tempo farà domani?

    Quale vestito preferisci?

    Quanto tempo ci resta?

    Esempi di utilizzo in domande indirette:

    Vorrei sapere che tempo farà domani.

    Dimmi quale vestito preferisci.

    Mi piacerebbe essere informata su quanto tempo ci resta.


    FUNZIONE ESCLAMATIVA

    Se in forma esclamativa, CHE, QUALE e QUANTO sono collocati in frasi che terminano generalmente con il punto esclamativo “!” nello scritto, con maggiore enfasi della voce nell’orale.

    Esempi di utilizzo in forma esclamativa:

    Quanto freddo fa oggi!

    Che bugiardo che sei!

    Quale onore parlare con lei!


     

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Storia di un cane di Luis Sepùlveda 

Buongiorno, avete letto le prime 28 pagine di Storia di un cane di Sepùlveda?
bene, adesso dovrete leggerlo fino  alla fine per venerdì8maggio2020.
Vi lascio di nuovo il testo, forse qualcuno non l’ha letto o non lo trova più.😅

testo di Sepùlveda
luis sepulveda – storia di un cane

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Aggettivi indefiniti 

Buongiorno cari ragazzi, continuiamo con la grammatica e passiamo ad analizzare gli aggettivi indefiniti. Sul vostro libro siamo a pagina 190. Io ho cercato di fornirvi qualche nozioni più chiara sugli aggettivi indefiniti, ma naturalmente potete e dovete studiare sul libro. Mi raccomando leggete tutta la didanote. In fondo troverete un audio e un powerpoint su tutti gli aggettivi determinativi, buon lavoro.


Gli aggettivi indefiniti

Gli aggettivi indefiniti o quantitativi, a differenza degli aggettivi dimostrativi che danno un’indicazione precisa, servono per indicare in maniera generica e indeterminata la quantità o la qualità espressa dal nome.
Potremmo dire che fra gli aggettivi indefiniti e gli aggettivi dimostrativi c’è la stessa differenza che esiste fra gli articoli indeterminativi e gli articoli determinativi.
Per esempio nella frase:
Hanno comprato molte pizze.
La parola molte che si riferisce alle pizze, non indica il numero esatto delle pizze comprate, ma ne dà un’idea generica e non precisa.

Gli aggettivi indefiniti variano molto per la loro forma ed il loro significato e l’unico elemento che ci permette di raggrupparli in una categoria specifica è la loro caratteristica di imprecisione e indeterminatezza.

Però possiamo classificarli in quattro gruppi principali, qui di seguito facciamo l’elenco di tutti gli aggettivi indefiniti divisi per categoria:


aggettivi indefiniti poco e molto indicano rispettivamente una quantità scarsa e una quantità notevole, sono variabili sia nel genere che nel numero:

C’è poca (molta) gente.
C’è poco (molto) lavoro.
Ci sono pochi (molti) studenti.
Ci sono poche (molte) riviste.



L’aggettivo indefinito tutto
indica la totalità di un gruppo di cose o persone o la completezza di un’unita e varia sia nel genere che nel numero.
Sono arrivate tutte le persone.
Bisogna lavorare tutta la settimana.

L’aggettivo indefinito nessuno è variabile nel genere ma non ha plurale, significa “neppure uno” ed ha un valore negativo:
Non è ancora arrivato nessuno.
L’aggettivo indefinito alcuno al singolare si utilizza solo nelle frasi negative, con le frasi positive viene sostituito da qualche:
Non ho bisogno di alcun consiglio.
Ho bisogno di qualche consiglio. (non si può dire ho bisogno di alcun consiglio)


L’aggettivo indefinito ogni è invariabile, precede sempre il nome al singolare e indica una totalità di persone, animali o cosse considerate singolarmente:
Ogni lavoro è importante.
L’aggettivo indefinito qualche ha lo stesso significato di alcuno, è invariabile, indica una pluralità limitata e si usa con nomi al singolare:
C’è qualche persona disposta ad aiutare?

Audio aggettivo indefinito⬇


ESERCIZI PAGINA 199 N 2-3 per venerdì24aprile2020


power point esplicativo degli aggettivi determinativi:
⭕ https://docs.google.com/presentation/d/1SSzgh58Aj51IchqqOG7tm99J17iIeQ6QyyZg5DFhNpo/edit?usp=sharing

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Inviato in 1B, Laboratorio di Grammatica

Lettura e comprensione 

Buongiorno, prendete il vostro libro di antologia a pagina 789😄. Dovrete leggere il testo, I due quattro di Mario Lodi. Un testo narrativo dove racconta cosa sta succedendo a scuola…
Una storia autobiografica che racconta, l’infanzia e la prima età adulta dell’autore durante il fascismo, fino ad arrivare al primo giorno di guerra, per concludersi al momento in cui il protagonista viene arrestato e avviato alle prigioni delle S.S.
Dopo aver letto il testo dovrete rispondere alle domande di comprensione.

Audio del testo I due quattro

Esercizi pagina 790-791-792 (tutti) per lunedì27aprile2020
Buon lavoro

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La crisi del Trecento, capitolo 15 

Buongiorno, ho cercato di farvi una sintesi dell’intero capitolo. Alla fine troverete un qrcode per l’audio del capitolo e un power point per comprendere il capitolo. Buon lavoro…studiate che per venerdì dovrete sostenere un piccolo test.

LA CRISI DEL TRECENTO

Il 1300 è stato un secolo di grande crisi che colpì tutti i settori della vita umana.

AGRICOLA  
Causata dal peggioramento del clima sempre più freddo.
La conseguenza più grave furono le CARESTIE, cioè la mancanza di prodotti agricoli e quindi di cibo.La carestia più grave fu quella che colpì tutta l’Europa tra il 1315 e il 1317.

ECONOMICA
Nelle città il calo di manodopera ma anche di acquirenti che potevano muovere l’economia segnò un ristagno finanziario con una richiesta sempre minore di oro, argento e merci preziose o di Iusso. Questo ebbe come conseguenza il fallimento di alcune importanti compagnie commerciali e la bancarotta di banche gestite da nobili famiglie fiorentine che avevano ftto ingenti prestiti al sovrano inglese Edoardo III, incapace di restituirli dopo la sconfitta nella guerra dei cent’anni.

SOCIALE
Ci fu un gravissimo calo demografico. 
Molte persone morirono di fame per la mancanza di cibo. Molti altri morirono per una malattia che si diffondeva con facilità e molto velocemente tra le persone: LA PESTE. Questa malattia era causata dalla sporcizia e soprattutto dalla presenza di tantissimi topi. L’epidemia più grave colpì l’Europa nel 1348.

Inoltre ad aggravare la situazione sopraggiunse lo scoppio di antagonismi che sfociarono in una CRISI POLITICAche dilaniò tutta l’Europa.
All’inizio del secolo diventò molto violenta la lotta tra il Papa e il re di Francia e questo scontro portò la sede papale in Francia sotto il controllo del re. Questo periodo si chiama “Cattività Avignonese” (prigionia del papa ad Avignone).

Moltissime furono le guerre che scoppiarono in Europa. La più grave fu quella che vide contrapposte Francia e Inghilterra e che venne chiamata “Guerra dei Cent’anni”.
Molti scontri e rivolte, fino a vere e proprie guerre scoppiarono all’interno di diversi paesi, come la “Guerra delle due rose” durante la quale combatterono due famiglie nobili inglesi.

Molte furono anche le rivolte del popolo contro i governi o contro i ricchi proprietari terrieri dei vari stati. Una delle rivolte più gravi in Italia fu la “Rivolta dei Ciompi”, i lavoratori della lana, che scoppiò a metà del Trecento.

LA CARESTIA

Improvvisamente agli inizi del secolo le condizioni climatiche mutarono, rendendosi sfavorevoli con l’irrigidimento delle temperature e impedendo alcune coltivazioni diffuse fino a poco tempo prima.
La difficoltà agricola ebbe chiare ripercussioni sulla produzione e di conseguenza sulla disponibilità alimentare che si concretizzò con la grande carestia del 1315-1317 che interessò tutta l’Europa e che portò ad un’impennata del prezzo dei cereali sempre meno disponibili.

Un’ampia fascia di popolazione povera o priva di grandi risorse economiche divenne vittima della fame. In alcuni centri urbani la denutrizione decimò la popolazione!
L’impossibilità della popolazione di reagire a questa situazione minò la fiducia nei confronti sia della Chiesa che dei diversi governi nazionali che non trovavano soluzioni efficaci per sostenere e aiutare il popolo. Agli occhi del popolo, quasi tutto analfabeta, né le preghiere costanti a cui invitava la Chiesa, né le azioni dei vari governi, davano risposte o alleviavano le sofferenze. Anzi la situazione peggiorava sempre di più.

Un’altra gravissima carestia colpì l’Europa tra il 1340 e il 1350.
La fame uccise milioni di persone e ciò comportò lo spopolamento sia dei centri urbani che delle campagne.

LA PESTE NERA

A peggiorare una situazione già tragica e a renderla disperata fu la diffusione rapidissima di epidemie di pestein tutta Europa.
La peste giunse nel continente attraverso la Via della Seta e le altre rotte commerciali che partendo dalla Cina terminavano nelle città portuali europee come Genova e Messina e dai porti si diffuse poi nell’entroterra.

I primi focolai della peste giunsero in Europa con i marinai genovesi1 nel 1347 e la diffusione si protrasse fino al 13522. Per limitare il contagio le navi sospettate di trasportare mariani infetti, prima di attraccare in porto venivano sottoposte alla quarantena: per quaranta giorni erano isolate e l’equipaggio non poteva sbarcare.A favorire il diffondersi della malattia fu l’altissima densità popolare di alcune zone che nei secoli precedenti avevano visto un’impennata di sviluppo demografico. Tra queste l’Inghilterra, la Francia e l’Italia del nord e del centro, ma fattore ancor più determinante fu quello delle pessime condizioni igieniche in cui versava la maggior parte della popolazione europea, sia urbana che cittadina.

La grave crisi alimentare e il conseguente spopolamento ebbe come conseguenza anche quella di non poter più disporre di cavalieri o milizie addette alla difesa dei feudi o delle città. Divennero sempre più importanti e diffuse lecompagnie di ventura costituite da uomini che come professione sceglievano di prestare il loro servizio militare in cambio di denaro.

Nel tempo le compagnie di ventura, prevalentemente straniere, si diffusero anche in Italia e molti furono i compagni italiani, tra questi il più celebre è Muzio Attendolo Sforza (raffigurato in un dipinto a lato).
I condottieri, che traevano il loro unico profitto dalla guerra, non avevano alcun interesse alla pace, quindi spesso creavano loro stessi le condizioni idonee perché scoppiasse una guerra o si sviluppassero scontri e lotte tra signori o stati. Uno degli strumenti che usavano con più facilità era quello del ricatto, cioè minacciavano attacchi e distruzioni evitabili solo con il pagamento di ingenti tributi. La grave crisi portò un enorme mutamento nella società europea: la decimazione della popolazione rese possibile per i superstiti la disponibilità di una quantità enorme di terre da coltivare mentre nelle città erano disponibili molti posti di lavoro per artigiani o manodopera salariata. Dopo tanta sofferenza i sopravvissuti godettero di una condizione di benessere impensato fino a poco tempo prima. In Italia la fine della pestilenza gettò le basi per lo sviluppo della fase storica più significativa e importante: il RINASCIMENTO.

audio del capitolo 15

powerpoint dell’intero capitolo
stumpo_storia_ss1_19_vol1_uni15

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Inviato in 1B, Laboratorio di Storia

Luis Sepulveda, un grande autore 

Buongiorno, vi lascio un piccolo testo da leggere, anzi una favola. Ieri è scomparso un grande autore, Luis Sepulveda che ha cercato in tutti i modi di far capire la bellezza dei sentimenti attraverso le favole.


🗨luis sepulveda – storia di un cane
La favola riflette la realtà in uno specchio strano e offre una immagine che permette di capire meglio la realtà.
Nell’introduzione al libro che vi ho inserito, l’autore confessa che la sua vocazione di scrittore nasce “dal fatto di aver avuto nonni che raccontavano storie”.

Quella di Sepúlveda è una classica favola che celebra la liturgia dei valori alti: fedeltà, fiducia, amicizia, rispetto per la terra e per il prossimo sullo sfondo della lotta Mapuche* in difesa del territorio originario contro la zampata violenta del progresso. Una storia per bambini, certo, narrata con un linguaggio semplice in cui si incastonano parole mapuche che hanno il sapore di un suono antico e ancestrale (numeri, nomi, animali) ed attraverso il quale si penetra in un mondo che sembra quasi, esso stesso, una favola.

Vi chiederete cosa dovete fare…voi iniziate a leggere fino a pagina 17 entro lunedì20aprile, poi vedrete!!!
Buon lavoro

*https://www.leggo.it/esteri/news/mapuche_chi_sono_popolo_cile_papa_15_gennaio_2018-3485212.html

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Inviato in 1B, 2B, Laboratorio di antologia, Laboratorio di Antologia

Laboratorio descrittivo 

Buongiorno cari ragazzi miei, oggi guarderemo il libro piccolo di antologia,
Gli attrezzi del lettore 1 – pagina 46 e 47.
Leggete con cura le due descrizioni fatte sulla tigre, presa dal sito di focusjunior, e l’altra di 3 cani, Febo, Socrate e Bruto. In seguito svolgete gli esercizi richiesti nelle tabelle.


esercizi da completare per venerdì24aprile2020



Dalla prossima volta cambieremo testo, infatti passeremo ad analizzare il testo 
regolativo!!!!!!

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Inviato in 1B, Laboratorio di antologia