Buongiorno, ho cercato di farvi una sintesi dell’intero capitolo. Alla fine troverete un qrcode per l’audio del capitolo e un power point per comprendere il capitolo. Buon lavoro…studiate che per venerdì dovrete sostenere un piccolo test.
LA CRISI DEL TRECENTO
Il 1300 è stato un secolo di grande crisi che colpì tutti i settori della vita umana.
AGRICOLA
Causata dal peggioramento del clima sempre più freddo.
La conseguenza più grave furono le CARESTIE, cioè la mancanza di prodotti agricoli e quindi di cibo.La carestia più grave fu quella che colpì tutta l’Europa tra il 1315 e il 1317.
ECONOMICA
Nelle città il calo di manodopera ma anche di acquirenti che potevano muovere l’economia segnò un ristagno finanziario con una richiesta sempre minore di oro, argento e merci preziose o di Iusso. Questo ebbe come conseguenza il fallimento di alcune importanti compagnie commerciali e la bancarotta di banche gestite da nobili famiglie fiorentine che avevano ftto ingenti prestiti al sovrano inglese Edoardo III, incapace di restituirli dopo la sconfitta nella guerra dei cent’anni.
SOCIALE
Ci fu un gravissimo calo demografico. Molte persone morirono di fame per la mancanza di cibo. Molti altri morirono per una malattia che si diffondeva con facilità e molto velocemente tra le persone: LA PESTE. Questa malattia era causata dalla sporcizia e soprattutto dalla presenza di tantissimi topi. L’epidemia più grave colpì l’Europa nel 1348.
Inoltre ad aggravare la situazione sopraggiunse lo scoppio di antagonismi che sfociarono in una CRISI POLITICAche dilaniò tutta l’Europa.
All’inizio del secolo diventò molto violenta la lotta tra il Papa e il re di Francia e questo scontro portò la sede papale in Francia sotto il controllo del re. Questo periodo si chiama “Cattività Avignonese” (prigionia del papa ad Avignone).
Moltissime furono le guerre che scoppiarono in Europa. La più grave fu quella che vide contrapposte Francia e Inghilterra e che venne chiamata “Guerra dei Cent’anni”.
Molti scontri e rivolte, fino a vere e proprie guerre scoppiarono all’interno di diversi paesi, come la “Guerra delle due rose” durante la quale combatterono due famiglie nobili inglesi.
Molte furono anche le rivolte del popolo contro i governi o contro i ricchi proprietari terrieri dei vari stati. Una delle rivolte più gravi in Italia fu la “Rivolta dei Ciompi”, i lavoratori della lana, che scoppiò a metà del Trecento.
LA CARESTIA
Improvvisamente agli inizi del secolo le condizioni climatiche mutarono, rendendosi sfavorevoli con l’irrigidimento delle temperature e impedendo alcune coltivazioni diffuse fino a poco tempo prima.
La difficoltà agricola ebbe chiare ripercussioni sulla produzione e di conseguenza sulla disponibilità alimentare che si concretizzò con la grande carestia del 1315-1317 che interessò tutta l’Europa e che portò ad un’impennata del prezzo dei cereali sempre meno disponibili.
Un’ampia fascia di popolazione povera o priva di grandi risorse economiche divenne vittima della fame. In alcuni centri urbani la denutrizione decimò la popolazione!
L’impossibilità della popolazione di reagire a questa situazione minò la fiducia nei confronti sia della Chiesa che dei diversi governi nazionali che non trovavano soluzioni efficaci per sostenere e aiutare il popolo. Agli occhi del popolo, quasi tutto analfabeta, né le preghiere costanti a cui invitava la Chiesa, né le azioni dei vari governi, davano risposte o alleviavano le sofferenze. Anzi la situazione peggiorava sempre di più.
Un’altra gravissima carestia colpì l’Europa tra il 1340 e il 1350.
La fame uccise milioni di persone e ciò comportò lo spopolamento sia dei centri urbani che delle campagne.
LA PESTE NERA
A peggiorare una situazione già tragica e a renderla disperata fu la diffusione rapidissima di epidemie di pestein tutta Europa.
La peste giunse nel continente attraverso la Via della Seta e le altre rotte commerciali che partendo dalla Cina terminavano nelle città portuali europee come Genova e Messina e dai porti si diffuse poi nell’entroterra.
I primi focolai della peste giunsero in Europa con i marinai genovesi1 nel 1347 e la diffusione si protrasse fino al 13522. Per limitare il contagio le navi sospettate di trasportare mariani infetti, prima di attraccare in porto venivano sottoposte alla quarantena: per quaranta giorni erano isolate e l’equipaggio non poteva sbarcare.A favorire il diffondersi della malattia fu l’altissima densità popolare di alcune zone che nei secoli precedenti avevano visto un’impennata di sviluppo demografico. Tra queste l’Inghilterra, la Francia e l’Italia del nord e del centro, ma fattore ancor più determinante fu quello delle pessime condizioni igieniche in cui versava la maggior parte della popolazione europea, sia urbana che cittadina.
La grave crisi alimentare e il conseguente spopolamento ebbe come conseguenza anche quella di non poter più disporre di cavalieri o milizie addette alla difesa dei feudi o delle città. Divennero sempre più importanti e diffuse lecompagnie di ventura costituite da uomini che come professione sceglievano di prestare il loro servizio militare in cambio di denaro.
Nel tempo le compagnie di ventura, prevalentemente straniere, si diffusero anche in Italia e molti furono i compagni italiani, tra questi il più celebre è Muzio Attendolo Sforza (raffigurato in un dipinto a lato).
I condottieri, che traevano il loro unico profitto dalla guerra, non avevano alcun interesse alla pace, quindi spesso creavano loro stessi le condizioni idonee perché scoppiasse una guerra o si sviluppassero scontri e lotte tra signori o stati. Uno degli strumenti che usavano con più facilità era quello del ricatto, cioè minacciavano attacchi e distruzioni evitabili solo con il pagamento di ingenti tributi. La grave crisi portò un enorme mutamento nella società europea: la decimazione della popolazione rese possibile per i superstiti la disponibilità di una quantità enorme di terre da coltivare mentre nelle città erano disponibili molti posti di lavoro per artigiani o manodopera salariata. Dopo tanta sofferenza i sopravvissuti godettero di una condizione di benessere impensato fino a poco tempo prima. In Italia la fine della pestilenza gettò le basi per lo sviluppo della fase storica più significativa e importante: il RINASCIMENTO.
audio del capitolo 15
powerpoint dell’intero capitolo
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