Buongiorno, continuiamo ad analizzare il testo con la comprensione. Da svolgere per lunedì20aprile2020
La conchiglia (testo narrativo-descrittivo)
Avevo lanciato l’idea perché dovevo dare a Semba una notizia che di certo non gli avrebbe fatto piacere, e avevo bisogno di un luogo particolare, di un paesaggio che
mi facilitasse in qualche modo le cose.
Era maggio e, dal momento che ero in pratica disoccupato, avevo proposto a mio fratello di lanciarci in una di quelle che chiamavano “le nostre esplorazioni”, come ai bei tempi, approfittando di un giorno in cui nemmeno al porto c’era lavoro. Di buon mattino eravamo partiti da Avenue Malick-Sy a bordo di una vecchia corriera diretta alla Petite Côte, una regione a sud di Dakar dove non eravamo mai stati. Dicevano che fosse molto bella.
Scendemmo a Joal e cominciammo a camminare fra le sue vecchie case e le palme di cocco, poi per un terreno inaridito su cui crescevano imponenti baobab. Lungo la riva del mare si elevavano strani cumuli bianchi, grandi come palazzi.
«È sabbia?» chiese Semba.
«Andiamo a vedere.»
Non era sabbia, erano montagne di conchiglie ammassate, secolo dopo secolo, dalla gente che era vissuta là. Sembrava che recassero ancora le impronte degli uomini delle età passate, come se su quelle superfici levigate, fra quelle scaglie dure e lisce fosse scivolata tutta la storia del nostro popolo. Provai malinconia a quel pensiero e all’idea del motivo per cui mi trovato lì, ma mi sforzai di vincerla.
«Non staremo qui tutto il giorno a contare conchiglie, no?» dissi. «Forza, noleggiamo una piroga e raggiungiamo l’isola di Fadiouth, qui davanti.»
Attraversammo il breve tratto di mare e raggiungemmo Fadiouth, un’isoletta che poggiava su cumuli sommersi di conchiglie. Facemmo una lunga nuotata, pregammo rivolti verso est, poi rimanemmo sdraiati in cima a una duna sabbiosa a mangiare
le patate dolci che avevamo portato da casa e a guardare i pescatori sulla riva, che sistemavano le reti nelle piroghe.
A un tratto Semba vide qualcosa che brillava a poca distanza sulla sabbia e corse
a raccoglierla. Era una grossa conchiglia rosa pallido dalla forma tormentata, che si accostò all’orecchio. Poi me la tese.
«Prendila, è tua. Portala con te dove andrai, ne avrai bisogno. E se ti senti solo ascoltala. Fa’ conto di sentirci dentro tutte le voci dell’Africa.»
Rimasi immobile, colpito da quelle parole, e non ebbi neanche la forza di prendere
la conchiglia che lui mi porgeva.
«Ma come fai a sapere.»
«L’ho sognato. Non era questo che volevi dirmi oggi?» Di colpo mi passò tutto l’imbarazzo e gli parlai liberamente, come sempre. «Cerca
di capirmi, Semba. A Dakar siamo in troppi, non c’è lavoro per tutti. Non si trovano nemmeno più occupazioni saltuarie. Non ho niente da perdere, così voglio provare anch’io ad andare in Europa. Guarda in quanti l’hanno fatto: Albouri, Yaro, Abdou… Ogni tanto alle loro famiglie arrivano delle belle somme e…» «Lamine non è più tornato.»
«Lascia stare Lamine. Gli altri se la cavano. In Europa c’è lavoro, c’è ricchezza, la gente
vive bene. E poi non rimarrò via a lungo. Se riesco ad arrivare in Francia, tanto meglio.
Non ci sarebbero problemi con la lingua. Però è difficile, non lasciano entrare quasi più nessuno. Altrimenti in Italia, come hanno fatto Yaro e Ousmane. Chiederò a Coumba da dove le spedisce i soldi Yaro e cercherò di raggiungerlo. Lui o qualcun altro.»
Semba rimase qualche minuto in silenzio, poi disse: «Quando ti sei sposato, ho capi-
to subito che sarebbe finita così. È sempre la stessa storia che si ripete, proprio come
è successo ad Albouri, a Yaro, ad Abdou…»
«Sei in collera con me?» «No, a cosa servirebbe? Capisco che non si può fare in modo diverso. Tutti quelli che partono ci sono costretti: costretti dalla miseria oggi, come erano costretti ieri dalle
armi dei bianchi. L’ho studiato a scuola, sai, come noi africani venivamo caricati in catene sulle navi dei francesi, dei portoghesi, degli inglesi, e venduti come schiavi in America. Il nostro destino è sempre di essere schiavi.» Cercai di scherzare. «Adesso non esagerare. Nessuno mi obbliga con la forza. Se ho deciso di partire è anche per un’altra ragione. Sai, Maïrame…»
Semba si girò a guardarmi e sorrise, scoprendo i denti bianchissimi. «Vuoi dire che… aspetta un bambino?» Gli occhi gli brillavano sul volto nero.
Anche a me si accesero gli occhi, di felicità e di orgoglio. «Pare proprio di sì.» Semba mi buttò le braccia al collo con una esclamazione di gioia. Cademmo all’in- dietro e finimmo per rotolare giù per la duna, coprendoci di sabbia e ridendo. Non
mi aspettavo una simile reazione ed ero contento che per il momento l’ultima noti-
zia avesse messo in ombra l’annuncio della mia prossima partenza. Quando ci passò l’euforia, risalimmo la duna e tornammo a sederci, e lui mi chiese: «E come puoi partire, sapendo che fra qualche mese nascerà tuo figlio?».
Per questa domanda avevo al risposta pronta. «È anche per lui che parto» dissi. «Quello che manca, qui, non è solo il lavoro. È la prospettiva di un futuro.»
Semba annuì. «Parti pure, allora. Dio è grande, ti proteggerà. Per me non ti preoccu- pare, non sono più un bambino. Non ti angosciare neppure per nostra madre, per nostra sorella e per Maïrame. Penserò io a loro. Solo, ti prego… cerca di tornare per quando nascerà il bambino. Almeno qualche giorno.»
«Te lo prometto.»
Il sole stava scendendo verso l’oceano in una foschia dorata e rimanemmo in silen-
zio ad ammirare quel tramonto, che aveva qualcosa di magico, di solenne. Era ora di rimettere in acqua la piroga, tornare a Joal e saltare sulla corriera per Dakar.
Ci alzammo, raccogliemmo le nostre poche cose, e quando infine presi la conchiglia che lui mi offriva, lo abbracciai e lo ringraziai, assicurandogli che l’avrei portata sempre con me.
Ma due settimane più tardi, al momento della partenza, mi mancò il coraggio di metterla nel sacco da viaggio. Era troppo preziosa e volevo che rimanesse lì, sulla sedia vicino al letto, ad aspettarmi.
(rid. da P.A. Micheletti – S. Moussa Ba, La promessa di Hamadi, De Agostini)
Comprensione del testo
A1 Le prime righe del brano:
- Sottintendono una preoccupazione del protagonista
- Descrivono un’esplorazione
- Raccontano un viaggio in corriera
- Descrivono un luogo
A2 Il protagonista propone al fratello questo viaggio perché:
- Non avendo lavoro, non sa che fare
- Ama conoscere posti nuovi
- Cercaunpaesaggiospecialechepossafacilitareinqualchemodolacomunicazio-ne tra loro.
- Vuole vedere i baobab
A3 I baobab sono:
- Animali di grosse dimensioni
- Arbusti
- Alberi tropicali di enormi dimensioni
- Costruzioni
A4 col termine piroga alla riga 21 si intende:
- Le reti dei pescatori
- Una barca di medie dimensioni
- Un’imbarcazione scavata in un tronco
- Una conchiglia
A5 In quale continente è ambientata la storia?
- Europa.
- Africa.
- Asia.
- Oceania.
A6 Nell’isola di Fadiouth semba vede brillare una conchiglia. che cosa fa?
- La raccoglie e la nasconde.
- La raccoglie e se la tiene.
- La raccoglie e la lascia lì.
- La raccoglie e la regala al fratello.
A7 Il protagonista non fa in tempo a dare a Semba la notizia che lo preoccupava perché:
- Ha deciso che non è importante
- Semba la intuisce prima che il fratello parli
- Semba non vuole sentirsela dire
- Qualcuno l’ha già informato
A8 secondo il protagonista in Europa c’è:
- Benessere
- Problema con la lingua
- Disoccupazione
- Povertà
A9 Il protagonista è costretto ad emigrare (2 risposte possibili):
- Per trovare un lavoro migliore
- Perché non ha lavoro
- Per creare un futuro al figlio che nascerà
- Perché il destino lo vuole
A10 Al penultimo capoverso il protagonista dice al fratello: “Te lo prometto”. che cosa promette a semba?
- Che tornerà presto.
- Che non partirà.
- Che tornerà qualche giorno per la nascita del figlio.
- Che tornerà dopo aver trovato lavoro.
A11 Il protagonista quanto tempo dopo questa esplorazione parte?
- Dopo pochi giorni.
- Dopo due settimane.
- Dopo un mese.
- Il giorno dopo.
A12 Al momento della partenza il protagonista non porta con sé la conchi- glia perché?
- Teme di perderla o di romperla.
- Ha un certo valore e teme che gliela possano rubare.
- Voleva ritrovarla a casa al suo rientro.
- Perché lo ritiene inutile.
A13 Alla riga 12, nella frase “Lungo la riva del mare si elevano strani cumuli bianchi, grandi come palazzi”, sottolinea la figura retorica e indica qual è tra le seguenti.
a. Antonomasia*
b. Similitudine
c. Personificazione
d. Metafora
*figura retorica che consiste nel designare una persona o una cosa particolare con un nome comune invece che con il nome suo proprio, per sottolinearne l’eccellenza (p.e. il Poeta per dire ‘Dante’; il Libro per dire ‘il Vangelo’)
A14 Alla riga 29, nell’espressione “poi me la tese” scrivi a che cosa si riferisce il pronome la.
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A15 Il brano che hai appena letto, presenta le caratteristiche di:
a. Un testo argomentativo
- Un testo descrittivo
- Un testo narrativo / descrittivo
- Un testo regolativo
Conoscenze grammaticali
B1 Quale dei seguenti nomi è diviso in sillabe in modo errato?
- Na-tu-ra.
- La-mpe-ggia-re.
- La-va-tri-ce.
- U-mi-do.
B2 una delle seguenti frasi contiene un verbo fraseologico. sottolinealo.
- Io sono partita per Trieste.
- Non ho potuto chiamarti.
- Sto per venire a casa tua, aspettami.
- Devi telefonarmi subito.
B3 In quale delle seguenti frasi vi è un articolo partitivo?
- Gli zoccoli della zia hanno il tacco alto.
- Il pane del forno è profumatissimo.
- Ho comprato dei limoni per fare il limoncello.
- Nel giardino del mio vicino c’è un grosso cane da caccia.
B4 In quale delle seguenti frasi lo è pronome personale? (2 risposte possibili)
- Lo zio di mia cugina è lo psicologo di Maria.
- Lo vuoi anche tu?
- Non lo so, te lo dirò domani.
- Non lo vedo da tanto tempo.
B5 Nella frase “In soffitta ho trovato un giornale più vecchio di me” l’aggettivo evidenziato è di grado comparativo. Quali sono i due termini di paragone?
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B6 Quale dei seguenti verbi è impersonale?
- Parlano.
- Soffia il vento.
- Si dice.
- Dicono.
B7 Nella frase “il nostro amico è stato chiamato tuttologo”, il termine tuttologo svolge la funzione sintattica di:
- Nome del predicato
- Complemento predicativo del soggetto
- Complemento predicativo dell’oggetto
- Apposizione
B8 tra le seguenti congiunzioni, due sono subordinative. sottolinealO
Dunque – per – perciò – ma – che – ovvero.
*B9 Nel periodo: “L’insegnante ha fatto a Marco una domanda sulla lezione del giorno, ma Marco non ha saputo rispondere”: la proposizione evidenziata è una coordinata alla principale:
a. Copulativa
b. Avversativa
c. Conclusiva
d. Correlativa
B10 collega in un unico periodo queste due proposizioni in modo che una diventi principale e l’altra relativa.
a. Anche Gigi ha seguito la partita.
b. Gigi non è tifoso.
buongiorno professoressa, io sulla comprensione non ho capito soltanto la B 10
Ciao Nicola, allora devi mettere insieme le due frasi naturalmente cercando di non scrivere due volte la stessa cosa. Le devi unire usando un pronome relativo, il che,..ad esempio “NON È TIFOSO”- chi? inserire il soggetto e continuare a scrivere HA SEGUITO LA PARTITA.Spero di essere stata chiara, altrimenti non esitare…ciaooooo