Oggi parleremo di Malala Yousafzai, una giovane attivista pakistana che all’età di 11 anni è diventata celebre per il
blog, da lei curato per la
BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne
Il 9 ottobre
2012 è stata gravemente colpita alla testa da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola, è sopravvissuta all’attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani, ha rivendicato la responsabilità dell’attentato, sostenendo che la ragazza “era il simbolo degli infedeli e dell’oscenità”; il leader terrorista ha poi minacciato che, qualora sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente oggetto di attentati. La ragazza è stata in seguito trasferita in Gran Bretagna in un ospedale di Birmingham che si è offerto di curarla.
La sua storia fa il giro del mondo, e il 12 luglio 2013, giorno del suo sedicesimo compleanno, Malala è invitata a tenere un discorso all’ONU per testimoniare l’importanza dell’educazione come strumento di emancipazione femminile in una società più libera e giusta. Ha vinto il premio Nobel per la pace nel 2014, diventando un esempio di coraggio per tutte le bambine del mondo.
Allego un breve video sulla sua storia
Per
lunedì 18 maggio leggete il seguente testo
Malala
e rispondete alle seguenti domande:
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Chi è Toor Pekai e che cosa fa cinque giorni alla settimana?
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Secondo Malala, qual è il modo più efficace per combattere il terrorismo?
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Verso quali scelte di politica estera degli Stati Uniti Malala si mostra critica?
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Individua nel testo e riporta sul quaderno la frase che testimonia la fede di Malala in Dio.
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Quando l’autrice scrive, a proposito del colloquio con Barack Obama, “Non volevamo andare solo per un servizio fotografico”, che cosa intende?