Ittiti e Assiri

Hittiti e Assiri

La forza degli Hittiti? Un forte esercito con armi di ferro, carri veloci ma soprattutto cavalli!

Gli Hittiti (anche chiamati semplicemente Ittiti) risiedevano a nord ovest della Mesopotamia, l’attuale Turchia, ed erano un popolo seminomade. Nel 1600 a.c. raggiunsero la Mesopotamia e stabilirono la loro capitale in Hattusa, una grande città dotata di fortificazioni doppie per difenderla dagli attacchi nemici.

Gli Hittiti potevano contare su un esercito molto forte anche grazie alla lavorazione del ferro che permetteva loro di creare armi leggere e molto resistenti, inoltre erano avvantaggiati dall’essere riusciti a costituire carri veloci con le ruote a raggi ferrati.

Ma il loro asso nella manica era ancora un altro: l’allevamento dei cavalli!
Appositamente addestrati per renderli veloci, forti e resistenti, i cavalli degli Hittiti si dimostrarono molto più adatti agli scopi bellici rispetto agli altri animali utilizzati dalle altre popolazioni.
I tentativi di espansione degli Hittiti furono però bloccati dai Popoli del mare, popolazioni sconosciute che attaccarono dal 1200 a.c. al 900 ac. causando morte e distruzione.

Gli Assiri e l’eredità degli Ittiti

Verso il 1100 a.c. Babilonia e tutta la Mesopotamia fu conquistata da un nuovo popolo, gli Assiri, un popolo composto da agricoltori, pastori e commercianti di metalli. L’esercito degli Assiri era molto forte e ben organizzato, l’aver appreso dagli Ittiti la lavorazione del ferro li rese più forti dei nemici inoltre una stretta e rigorosa organizzazione militare garantiva la disciplina tra i fanti, soldati che si muovevano a piedi dotati di lance e spade, arcieri, armati di archi e frecce e cavalieri, veloci sui loro cavalli.

L’esercito puntava soprattutto sulla componente degli arcieri, che costituivano la maggior parte dell’esercito. I carri utilizzati dagli Assiri erano come quelli Ittiti, veloci e leggeri grazie alle ruote con i raggi. Il regno degli Assiri vide il suo massimo splendore sotto il re Assurbanipal (800 A.C.) che spostò la capitale da Assur a Ninive, rendendola una città bella e fervida culturalmente. Il re era un amante delle belle arti e investì molte energie e capitali per sostenere la cultura, sotto il suo regno fu costruita un‘enorme biblioteca contenente 30.000 tavolette d’argilla che riassumevano tutto il sapere delle civiltà della Mesopotamia, dalla mitologia alla matematica, dall’astronomia all’astrologia.

La decadenza degli Assiri iniziò verso il 612 a.c. quando i Babilonesi riuscirono, per un breve periodo, a riconquistare i territori mesopotamici, per poi cedere al potere superiore dei Persiani, che vi si insidiarono in modo definitivo.

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