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FELICI SEMPRE 

Un caro saluto a tutti.

Gli uomini,  nel corso degli anni hanno sempre cercato la felicità.
Non sempre però con le buone intenzioni e nel rispetto degli altri.
Gesù ha indicato a tutti gli uomini una strada impegnativa, ma piena di tante gioie che tutte insieme danno una felicità che dura nel tempo e fa stare bene con se stessi e con gli altri.
Papa Francesco, incontrando e ascoltando grandi e piccoli di tanti Paesi del mondo, ha raccolto tanti consigli.
Ecco una sintesi….

Mi piacerebbe che tu ricordassi che essere felici non è avere un cielo senza tempeste, un lavoro senza fatiche, amicizie senza delusioni.

Non è solo celebrare i successi, ma apprendere lezioni dai fallimenti.

Essere felici è ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita.

E’ aver coraggio per ascoltare un no.

E’ avere la maturità per poter dire:”Mi sono sbagliato”.

E’ avere il coraggio di dire: “Perdonami”.

E’ avere la capacità di dire : “Ti amo”.

Non rinunciare mai alla felicità, poichè la vita è uno spettacolo incredibile.
(Papa Francesco)

Auguro di cuore a tutti voi di godervi le vacanze e divertirvi tanto.
Un bacione grande!

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UNA CHIESA IN USCITA 

Un affettuoso buongiorno a tutti.

Oggi inizieremo con una frase del Vangelo di Giovanni.
“QUESTO E’ IL MIO COMANDAMENTO: CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI, COME VI HO AMATI”.
(Giovanni, 15, 12)
Il segno di questo amore è proprio il banchetto dove Gesù spezza il pane per tutti.
Nel mondo, ancora oggi ci sono però uomini e donne che non possono prendere parte al banchetto dell’ amore e della gioia preparato da Gesù perchè poveri, malati, senza lavoro e senza patria.
Proprio per ciascuno di essi, la Chiesa fa risuonare l’ invito di Gesù, facendosi loro compagna di cammino.
Tutti, in particolare i giovani, con la loro energia e voglia di vivere, sono chiamati a essere validi compagni di viaggio per preparare il banchetto dell’ amore dove ognuno può sedersi, gioire, parlarsi, scambiarsi doni e guardarsi con un sorriso senza più paure.
Ma il viaggio non è semplice. Per questo Papa Francesco, in occasione del Giubileo dei ragazzi, ha detto loro:

” NON ACCONTENTATEVI DI VIVACCHIARE STANDO COMODI E SEDUTI.
SOLO CON SCELTE CORAGGIOSE SI REALIZZANO I SOGNI PIU’ GRANDI.
COSTRUITE INSIEME AGLI ALTRI E PER GLI ALTRI, MAI CONTRO GLI ALTRI.
VIVETE PIENAMENTE LA VOSTRA ETA’ COSI’ RICCA DI DONI SENZA AVERE PAURA DELLA FATICA”.
(Papa Francesco)

Miei cari alunni volevo dirvi qualcosa prima di salutarvi, anche se non vi nascondo che mentre sto scrivendo mi scendono le lacrime…
Ognuno di voi è stato per me unico e speciale.
Da domani mi piacerà pensare che ogni giorno abbiate sempre un sorriso, magari uno dei tanti che spero di avervi qualche volta regalato in questi cinque anni.
Vi aspetta una nuova e meravigliosa avventura.
Non consentite a nessuno di rubarvi la gioia, distribuitela, conservandone un po’ per voi.
Ascoltate la voce del vostro cuore, siate sempre voi stessi e percorrete la strada dell’ onestà.
Non perdetevi! A volte si commettono degli errori per poter capire qual è la strada giusta. Quindi non abbiate paura di  sbagliare, perchè nell’ imperfezione di uno sbaglio si possono costruire nuove idee.
Abbiate sempre il desiderio di sapere e conoscere la realtà intorno a voi.
Tanti sono i ricordi che mi porterò dentro, ciascuno di voi ha toccato il mio cuore lasciando un segno.

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MADRE TERESA DI CALCUTTA 

https://i.pinimg.com/originals/e7/5c/21/e75c210efd5bb9fa8ffc8de15979e7f3.gifOggi conoscerete la storia di Madre Teresa, una donna che è stata proclamata santa poco tempo fa.
Madre Teresa nacque da una famiglia albanese.
Fin da bambina sentì nel suo cuore un amore speciale per Gesù e all’ età di diciotto anni entrò a far parte delle suore di Loreto, che hanno una missione anche in India. Diventò così una suora missionaria.
Partita per l’ India per completare i suoi studi, dopo aver incontrato la grande miseria delle periferie della città di Calcutta, visse un profondo cambiamento interiore. Decise di uscire dalle mura del convento e di dedicarsi a tutti i malati e i poveri che incontrava.
Indossò il sari, l’ abito tradizionale delle donne indiane, a cui aggiunse una piccola croce pendente sulla spalla sinistra, simbolo dell’ amore per Gesù.
Proprio come una madre, si prendeva spesso cura dei bambini e, con un bastoncino sulla sabbia, insegnava loro a scrivere. Madre Teresa aveva un affetto speciale per i bambini e spesso ripeteva loro queste parole:

“Prometti a te stesso di parlare di bontà, bellezza, amore a ogni persona che incontri; di far sentire a tutti i tuoi amici che c’è qualcosa di grande in loro; di guardare al lato bello di ogni cosa”.

A volte Madre Teresa doveva affrontare grandissime difficoltà. Ma aveva un segreto per superarle, seguiva la regola delle cinque dita:

IO  FACCIO  TUTTO  PER  GESU’

-DISEGNA SUL QUADERNO LA TUA MANO E SCRIVI LA FRASE.

-GUARDA CON ATTENZIONE IL VIDEO.https://www.youtube.com/watch?v=t80WpkAMLzw

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IL DONO DELLO SPIRITO SANTO 

https://i.pinimg.com/originals/e4/d6/8b/e4d68b25c9839902a8f56125c930810c.gifOggi parleremo del dono dello Spirito Santo.
Gesù aveva promesso ai suoi discepoli che non li avrebbe lasciati soli, ma che avrebbe mandato lo Spirito Santo.
Grazie allo Spirito Santo, Gesù fu sempre vicino agli apostoli e diede loro il coraggio di testimoniare il Vangelo e di metterlo in pratica.
Scopriamo  ora cosa è successo il giorno di Pentecoste con questo video

https://www.youtube.com/watch?v=9hWFbM4HcAo

-FARETE UN BREVE RIASSUNTO SCRITTO DEL VIDEO.

https://www.bgiorno.it/wp-content/uploads/2020/05/Buona-Domenica-di-Pentecoste-1.jpg

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LA PENTECOSTE 

https://www.buongiorno.cloud/wp-content/uploads/2019/09/GIF-Buongiorno-4.gif
Oggi parleremo della Pentecoste.

Nella tradizione cristiana nel giorno di Pentecoste si celebra l’ effusione dello Spirito Santo, dono di Gesù risorto e la nascita della
Chiesa. Essendo legata alla data della Pasqua la sua ricorrenza varia ogni anno. Si celebra sempre la prima domenica trascorsi cinquanta giorni dalla Pasqua ed è riconosciuta non solo dalla Chiesa cattolica, ma anche dalla Chiesa ortodossa e dalle chiese protestanti.

Ora visionerete un video che riguarda questo grande dono e farete il laboratorio

https://www.youtube.com/watch?v=9hWFbM4HcAo
https://www.youtube.com/watch?v=42KPBxrPsKY
Invito tutti a mandarmi i disegni.

https://www.bgiorno.it/wp-content/uploads/2020/05/Buona-Domenica-di-Pentecoste-1.jpg

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IMPARA A PERDONARE 

https://augurando.it/wp-content/uploads/2018/06/VideoShow_1574148390895.gif

Oggi vi racconterò una storia che dovrà farvi riflettere molto…
Questa storia riguarda due fratelli che vissero d’ amore e d’ accordo per molti anni. Vivevano in cascine separate, ma un giorno scoppiò una lite e questo fu il primo problema che sorse dopo 40 anni in cui avevano coltivato insieme la terra condividendo le macchine e gli attrezzi, scambiandosi i raccolti e i beni continuamente. Cominciò con un piccolo malinteso e crebbe fino a che scoppiò un diverbio con uno scambio di parole amare a cui seguirono settimane di silenzio.
Una mattina qualcuno bussò alla porta del fratello maggiore. Quando aprì si trovò davanti un uomo con gli utensili del falegname: “sto cercando un lavoro per qualche giorno” disse il forestiero,”forse qui ci può essere bisogno di qualche piccola riparazione nella fattoria e io potrei esserle utile per questo”.
“Sì” disse il maggiore dei due fratelli, “ho un lavoro per lei. Guardi là, dall’ altra parte del fiume, in quella fattoria vive il mio vicino, beh! E’ il mio fratello minore. La settimana scorsa c’ era una splendida prateria tra noi, ma lui ha deviato il letto del fiume perchè ci separasse. Deve aver fatto questo per farmi andare su tutte le furie, ma io gliene farò una. Vede quella catasta di pezzi di legno vicino al granaio? Ebbene voglio che costruisca uno steccato di due metri circa di altezza, non voglio vederlo mai più”.
Il falegname rispose: “Mi sembra di capire la situazione”.
Il fratello maggiore aiutò il falegname a riunire tutto il materiale necessario e se ne andò fuori per tutta la giornata a fare le spese in paese. Verso sera, quando il fattore tornò, il falegname aveva appena finito il suo lavoro. Il fattore rimase con gli occhi spalancati e con la bocca aperta. Non c’ era nessuno steccato di due metri. Invece c’era un ponte che univa le due fattorie sopra il fiume. Era un’ autentica opera d’ arte, molto fine. In quel momento, il vicino, suo fratello minore ,venne dalla sua fattoria e abbracciando il fratello maggiore gli disse: “Sei un tipo veramente in gamba. Ma guarda! Hai costruito questo ponte meraviglioso dopo quello che io ti ho fatto e detto”. E così stavano facendo la pace i due fratelli, quando videro che il falegname prendeva i suoi arnesi.
“No, no, aspetta; rimani per alcuni giorni ancora, ho parecchi lavori per te”, disse il fratello maggiore al falegname.
“Mi fermerei volentieri”, rispose lui, “ma ho parecchi ponti da costruire”.

MESSAGGIO DELLA STORIA: IMPARA A PERDONARE E APPREZZA QUANTO HAI.
Non conservare rancore nè sentimenti di amarezza che feriscono e impara a essere felice e a godere delle meraviglie che Dio ha creato.

ILLUSTRA LA STORIA  IN TRE SEQUENZE.

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IL MEDICO DELLA CARITA’ 

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Non tutti riusciamo a osservare perfettamente l’ insegnamento di Gesù perchè commettiamo continuamente degli errori. Tra i cristiani di ogni tempo e luogo, ci sono tante testimonianze di persone, uomini e donne, che hanno messo a disposizione le proprie capacità, i propri averi, il loro tempo a completo servizio di Dio e del prossimo. Queste persone sono per noi degli esempi di vita concreta e dei modelli da imitare.

Oggi parleremo di GIUSEPPE MOSCATI.
Giuseppe Moscati è un medico competente che ha dedicato tutta la sua vita alla medicina e alla cura dei poveri, dei deboli e degli ultimi. E’ per tutti un grande esempio di generosità e amore per il prossimo, vivendo la sua vita proprio come Gesù ha insegnato. Possiamo considerarlo un grande amico, la persona che tutti possono desiderare di incontrare. Il 25 ottobre 1987 Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato santo; è una data memorabile: per la prima volta viene proclamato santo un medico. E’ vero, altri medici sono stati venerati prima di lui, per esempio San Luca evangelista, ma Giuseppe Moscati è un uomo del nostro tempo, che è diventato santo facendo veramente il medico all’ universita, in ospedale, nel suo studio privato, a casa dei malati.

-RICERCATE NOTIZIE SULLA VITA E LE OPERE DI SAN GIUSEPPE MOSCATI.

-DESCRIVETE GLI ASPETTI ESSENZIALI DELL’ ESPERIENZA VISSUTA DA SAN GIUSEPPE MOSCATI.

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I MISSIONARI 

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Oggi parleremo dei missionari.

I missionari sono coloro che svolgono la stessa missione che Gesù insegnò ai suoi apostoli inviandoli in tutte le parti del mondo: annunciano la parola di Gesù e compiono gesti di amore e carità.
I missionari non sono solo religiosi, preti o suore, ma anche uomini e donne.

Vi racconterò oggi la storia di un missionario cristiano e di Papi, un  bambino africano del Ciad.
Papi è un bambino di cinque anni, è sempre “bianco”, cioè sporco di polvere, ma non si lamenta mai. Papi ha semplicemente fame!
Con due grandi occhi mi guarda, ha un grosso ventre e le gambe sono magrissime.
Lo saluto in tupuri, una delle lingue del Ciad, mi guarda e indica la sua casa ma non parla. Entro e conosco la mamma e i fratelli, sono tanti come sempre.
Ora Papi si avvicina al missionario, ma ancora non parla, tutti dicono che è muto.
Un giorno mi accompagna al mercato e mi aiuta portando il pane e la frutta, gli offro del pane. Lui sussurra sussè, che in tupuri significa “grazie”. Allora Papi parla! Ne addenta alcuni bocconi e mentre sta per finirlo mangia più lentamente. Mette l’ ultimo pezzo in tasca, sorride e se ne va.
Dove sarà andato con il pezzetto di pane? Verso sera un giovane che abita vicino a Papi, mi dice che era tornato raggiante a casa e aveva condiviso il pane con tutti i suoi fratelli. Ora Papi parla e sorride!
La sofferenza ha insegnato a Papi il valore della condivisione. Questa parola è formata da “con” e “divisione” e significa “dare qualcosa di proprio agli altri” per il loro bene. L’ umanità è come un’ unica grande famiglia, in cui solo con l’ aiuto e la condivisione reciproca si potrà realizzare un’ unione pacifica e felice tra tutti i popoli della Terra.

Ora rispondi alle domande sul quaderno.

-Perchè Papi ha sentito il bisogno di condividere il suo pane?
-La condivisione è un valore importante. Perchè?
-Hai mai condiviso qualcosa di tuo con gli altri?

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I PASTORELLI DI FATIMA 

UN  AFFETTUOSO ABBRACCIO A TUTTI VOI

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Il mese di maggio oltre a festeggiare la nostra mamma terrena è dedicato a Maria, la mamma di Gesù, perchè è il mese dei fiori, quello in cui la natura si risveglia a nuova vita dopo l’ inverno.  E Maria è il più bello tra i fiori, un fiore meraviglioso donato da Dio al mondo come segno della sua bontà.
Dovete sapere che Maria non è solo la mamma di Gesù, ma è anche la mamma di tutti noi, sempre pronta a proteggerci, consolarci e prendersi cura di noi anche nei momenti difficili.

Ora vi racconterò una storia che riguarda tre bambini.
Nell’ anno 1916 in un piccolo villaggio vicino Fatima, in Portogallo, vivevano Francesco, sua sorella Giacinta e la loro cugina Lucia.
In quel tempo, la maggior parte dei bambini, dopo aver imparato a leggere e a scrivere, lasciava la scuola per aiutare i genitori a pascolare il gregge. Accadde così che  anche i tre cuginetti diventarono pastorelli. Un giorno, mentre giocavano, videro avvicinarsi un giovane bianco come la neve che disse loro di non aver paura. Era l’ Angelo della pace che insegnò loro questa preghiera:
MIO DIO,
IO CREDO,
ADORO, SPERO,
TI AMO.
Il 13 maggio dell’ anno seguente, i pastorellii portarono il gregge in un luogo chiamato Cova Di Iria. Quel giorno apparve loro una Signora, splendente più del sole , che li rassicurò di non aver paura e li invitò a pregare per la pace nel mondo.
La Signora disse che veniva dal cielo e li invitò a tornare in quel posto nei cinque mesi successivi, sempre il giorno 13.
Tornata a casa, Giacinta raccontò tutto ai suoi genitori. La notizia si diffuse per il villaggio, ma nessuno credeva ai pastorelli.
Intanto la Signora, come aveva promesso, il 13 di ogni mese appariva ai pastorelli e ogni volta cresceva il numero delle persone che si recavano là per pregare.
Il giorno 13  ottobre, durante l’ apparizione, la Signora si presentò come la Madonna del Rosario, invitò le persone a pregare tutti i giorni e chiese di costruire una chiesa sul luogo delle apparizioni.  Poi fece un miracolo in modo che tutti potessero credere ai pastorelli.
Dopo qualche tempo, Francesco e Giacinta si ammalarono e la Signora li portò con sè in cielo.
Lucia  visse a lungo. Per potersi dedicare alla preghiera e alla penitenza, come aveva chiesto la Signora, si fece suora. Morì all’ età di 97 anni.

In questo luogo oggi sorge un grande e famoso santuario dove si recano pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.

RISPONDI ALLE  SEGUENTI  DOMANDE SUL QUADERNO.

-Chi erano Lucia, Francesco e Giacinta?
-Dove vivevano?
-Chi apparve loro?
-Cosa chiese la Madonna?
-Tu hai mai visitato un santuario dedicato a Maria?

Festeggiamo anche noi Maria con questo cantohttps://www.youtube.com/watch?v=vrqTw6WABp0

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