Maestra Carmela Lezzelle

Racconto: LA STORIA DEL LEPROTTO DI PASQUA 

Allora bambini, siete pronti? Innanzitutto devo dire che di poesie ne ho sentite poche. Forza! Diamoci da fare che Pasqua è vicina e che figura ci facciamo? Allora oggi dedicatelo a questo.

Come lavoro, invece, vi mando questo bellissimo racconto: La storia del leprotto di Pasqua. A voi bambini di 4 e 5 anni dò un compito speciale: dovete disegnare tutti i leprotti (sette) in ordine di altezza, dal più piccolo al più grande e poi abbinare l’uovo giusto al leprotto giusto. Voi piccolini potete solo disegnare un bell’uovo e colorarlo a piacere o usare la tecnica preferita. (Potete incollare della carta lucida, proprio quella delle uova che sicuramente avete già  a casa)L

La storia del Leprotto di Pasqua
C’erano una volta un papà leprotto ed una mamma leprotto, che avevano sette leprottini e non sapevano quale sarebbe diventato il vero leprotto di Pasqua. Allora mamma leprotto prese un cestino con sette uova e papà leprotto chiamò i leprottini. Poi disse al più grande: “Prendi un uovo dal cestino e portalo nel giardino della casa, dove ci sono molti bambini.” Il leprotto più grande prese l’uovo d’oro, corse nel bosco, attraversò il ruscello, uscì dal bosco, corse per il prato e giunse al giardino della casa. Qui voleva saltare oltre il cancello, ma fece un balzo così grande e con tanta forza che l’uovo cadde e si ruppe. Questo non era il vero leprotto di Pasqua. Ora toccava al secondo. Egli prese l’uovo d’argento, corse via nel bosco, attraversò il ruscello, uscì dal bosco, corse per il prato; allora la gazza gridò “Dallo a me l’uovo, dallo a me l’uovo, ti regalerò una moneta d’argento!” E prima che il leprotto se ne accorgesse la gazza aveva già portato l’uovo d’argento nel suo nido. Neanche questo era il vero leprotto di Pasqua. Ora toccava al terzo. Questi prese l’uovo di cioccolato. Corse nel bosco, attraversò il ruscello, uscì dal bosco e incontrò uno scoiattolo che scendeva, saltellando, da un alto abete. Lo scoiattolo spalancò gli occhi e chiese: “Ma è buono l’uovo?” “Non lo so,” rispose il leprotto, “lo voglio portare ai bambini.” “Lasciami assaggiare un po’!” Lo scoiattolo cominciò a leccare e poiché gli piaceva tanto, non finiva mai e leccò e mangiucchiò pure il leprotto, fino a che dell’uovo non rimase più nulla; quando il terzo leprotto tornò a casa, mamma leprotto lo tirò per la barba ancora piena di cioccolato e disse: “Neanche tu sei il vero leprotto di Pasqua.” Ora toccava al quarto. Il leprottino prese l’uovo chiazzato. Con quest’uovo corse nel bosco e arrivò al ruscello. Saltò sul ramo d’albero posto di traverso, ma nel mezzo di fermò. Guardò giù e si vide nel ruscello come in uno specchio. E mentre così si guardava, l’uovo cadde nell’acqua con gran fragore. Neanche questo era il vero leprotto di Pasqua. Ora toccava al quinto. Il quinto prese l’uovo giallo. Corse nel bosco e, ancor prima di giungere al ruscello, incontrò la volpe, che disse: “Su, vieni con me nella mia tana a mostrare ai miei piccoli questo bell’uovo!” I piccoli volpacchiotti si misero a giocare con l’uovo, finché questo urtò contro un sasso e si ruppe. Il leprotto corse svelto svelto a casa, con le orecchie basse. Neanche lui era il vero leprotto di Pasqua. Ora toccava al sesto. Il sesto leprotto prese l’uovo rosso. Con l’uovo rosso corse nel bosco. Incontrò per via un altro leprotto. Appoggiò il suo uovo sul sentiero e presero ad azzuffarsi.

Si diedero grandi zampate, e alla fine l’altro se la diede a gambe. Ma quando il leprottino cercò il suo uovo, era già bell’e calpestato, ridotto in mille pezzi. Neanche lui era il vero leprotto di Pasqua. Ora toccava al settimo. Il leprotto più giovane ed anche il più piccolo. Egli prese l’uovo blu. Con l’uovo blu corse nel bosco. Per via, incontrò un altro leprotto, ma lo lasciò passare e continuò la sua corsa. Venne la volpe. Il nostro leprotto fece un paio di salti in qua e in là e continuò a correre, finché giunse al ruscello. Con lievi salti lo attraversò, passando sul tronco dell’albero. Venne lo scoiattolo, ma egli continuò a correre e giunse al prato. Quando la gazza strillò, egli disse soltanto: “Non mi posso fermare, non mi posso fermare!” Finalmente giunse al giardino della casa. Il cancello era chiuso. Allora fece un salto, né troppo grande né troppo piccolo, e depose l’uovo nel nido che i bambini avevano preparato. Questo era il vero leprotto di Pasqua!

Visto che oggi è l’ultimo giorno di lezione vi mando anche delle schede che riguardano i simboli pasquali così vi potrete divertire anche durante le vacanze.
didanote.it/…4/i-simboli-della-pasqua.pdf

PER GLI AUGURI CI SENTIAMO E…. INTANTO VI AUGURO DI TRASCORRERE QUESTI GIORNI SERENAMENTE, SENZA FARE MOLTI CAPRICCI.

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Pasqua. 

Buongiorno miei cari piccoli.
Che ne dite di fare uno dei nostri giochi-quiz? Vi ricordate quando li facevamo a scuola e, alla fine c’era in premio la caramella? Ora non ve la posso dare ma vi prometto che quando tutto finirà ci sarà un mare di caramelle tutte per voi.
Allora: vediamo chi è il più veloce a mandarmi un video mentre recitate la poesia di Pasqua.
Come lavoro da fare, invece, vi mando questo tutorial per fare il lavoretto di Pasqua. Preparate un rotolo di carta igienica e del cotone idrofilo, uno stuzzicadenti, colla e… mi raccomando: le parti da tagliare fatele fare a qualche adulto.

Un suggerimento per le mamme: dentro si può nascondere un buonissimo uovo di cioccolato.

Questo, naturalmente è un lavoro che potete fare tutti, grandi e piccoli.
Ora, però, vi mando qualcosa da fare per voi grandicelli (4 e 5 anni)

La leggenda del pettirosso

Mamma uccello, così come faceva ogni giorno, lasciò nel nido i suoi piccoli per andare a procurar loro il cibo. Mentre era in volo, vide sulla cima di un monte tre croci e tanta gente. Curiosa, si avvicinò e sulla croce centrale vide inchiodato un uomo con una corona di spine in testa: era Gesù. Fu presa da una grande tristezza nel vedere tanta cattiveria e cercò il modo di alleviare una sofferenza così grande. Si posò allora vicino alla testa di Gesù e col becco cercò di staccare la spina più grande. Ci riuscì, ma il suo petto si macchiò di sangue. Tornò al nido, raccontò ai figli quello che aveva visto e, mentre li abbracciava, macchiò di rosso anche il loro petto. Da quel giorno in poi, quegli uccellini si chiamano ” pettirosso “, in ricordo del gesto generoso di quella mamma.

Da voi grandi mi aspetto un bel disegno con tanti piccoli particolari: il monte, le tre croci, Gesù e l’uccellino che si sporca il petto di sangue.
Buon lavoro!


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Pasqua 

Buongiorno bambini cari, 
come prima cosa vi chiedo: Avete fatto la preghiera?
Bene. Allora per farvi divertire un pò ho pensato di mandarvi questo bellissimo video di Pippo l’ippopotamo che tanto piace ai bambini…. ma anche ai grandi!!!  Divertitevi con lui ma, seguite anche i suoi consigli.

Avete ballato abbastanza? Ora vi mando una bellissima leggenda sulle campane di Pasqua.
Voi bambini grandi fatevela leggere dalle mamme e poi, mi raccomando, fate un bellissimo disegno come solo voi sapete fare. (Mi raccomando di mandarmelo). Voi piccolini, invece, fatevi disegnare una bella campana e decoratela come più vi piace con materiale che trovate in casa. Buon lavoro e aspetto i vostri elaborati.

La leggenda delle campane di Pasqua

Riccardo e Silvia erano ospiti dalla nonna Maria per le vacanze di Pasqua.
Stavano ascoltando con attenzione la nonna che raccontava loro una storia.
Tutte le campane del mondo sono andate a Roma a trovare le loro sorelle che sono a San Pietro.”
Ma sei sicura, nonna?” fece Riccardo dubbioso.
Chi le ha portate?” s’incuriosì Silvia.
Sono andate da sole!”.
Ma non è possibile!” esclamò Riccardo.
Eppure da ieri non si sono più sentite suonare” disse la nonna. Riccardo l’interruppe:
Lo so, tacciono perché è morto Gesù, ma quando Gesù risorgerà, suoneranno il Gloria”.
Verissimo, rispose la nonna, ma si racconta che la notte del venerdì, quando la gente dorme, le campane di tutte le chiese, zitte zitte, volino a trovare le campane di Roma.
La notte del sabato santo ritornano alle loro chiese, volando assieme alle colombe pasquali, e nel loro passaggio depositano uova e dolci per i bambini”.
I due nipotini ascoltavano attenti, ma un po’ increduli.
Che fanno le colombe?” chiese Silvia.
Volano col rametto d’ulivo nel becco, in segno di pace”:
Davvero le campane lasciano uova e dolci per i bambini?” domandò Riccardo, interessato.
Si, ma soltanto per i bambini che credono a questa storia” concluse nonna Maria.
Poco dopo i due fratelli, rimasti soli, si misero a discutere.
Ma le campane non possono volare, non hanno le ali! E poi, come fanno a portare dolci ai bambini se non hanno le mani? Sicuramente è una favola!” esclamò Riccardo.
Perché la nonna la racconta come una storia vera?” chiese Silvia.
Forse lei ci crederà” disse Riccardo.
Allora aspetterà i dolci dalle campane e ci resterà male non trovandoli…” concluse Silvia.
I bambini pensarono al da farsi, poi ebbero un’idea e per tutto il pomeriggio del sabato furono occupatissimi:
Silvia in cucina, con la zia, e Riccardo a gironzolare attorno alla colombaia trascinandosi dietro la scala.
La nonna, si accorse di tutto quel traffico, ma fece finta di niente.
La domenica, alla fine del pranzo, arrivò la zia reggendo su un vassoio una grossa campana di pastafrolla, legata con nastrini colorati.
I due bambini si strizzarono l’occhio, aspettando con impazienza il resto della sorpresa.
Quando la campana fu sollevata, uscì una piccola colomba spaurita che lasciò cadere a terra un ramoscello d’ulivo.
Svelto, Riccardo lo raccolse e lo porse alla nonna:
Tieni, nonna, è per te!”
La nonna sorrise commossa; non poteva parlare perché la voce le temeva un po’.

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PASQUA 

Ciao bambini,
i giorni passano e ci stiamo avvicinando alla S. Pasqua. Noi faremo finta di essere a scuola e ci cimenteremo, con i nostri magnifici lavoretti, a rendere lieto questo evento.
Per prima cosa realizzeremo una bella colomba per domenica prossima che si festeggiano le Palme. Nel video tutorial che vi ho mandato qualche giorno fa c’è quello con un uccellino. Con l’aiuto della scheda che vi mando cercate di farlo “sembrare” una colomba e, fra il becco, gli mettete una bella foglia di ulivo.
I più grandi scriveranno una frase a loro scelta e i piccoli si faranno aiutare da mamma.
Colomba della pace da colorare | Colomba della pace, Sagoma di ...
Nel frattempo continuate ad imparare la poesia di Pasqua e guardate questo video che riguarda l’entrata di Gesù a Gerusalemme. Voi bambini di 4 e 5 anni fate, poi un bel disegno.

Per oggi basta così. Buon divertimento!

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Le forme geometriche: IL RETTANGOLO 

Bambini,
vi ricordate quel racconto del quadrato che era finito nel paese dei cerchi? Povero quadrato! Vi ricordate che nessuno voleva giocare con lui? Perchè? Perchè era diverso dagli altri. >Poi un forte terremoto ha fatto rotolare tutto perchè i cerchi non avendo spigoli rotolavano, rotolavano, rotolavano….e andavano giù, giù sempre più giù… Da quel momento hanno capito che il quadrato aveva quello che mancava a loro. Che cosa mancava? GLI SPIGOLI! Solo così potevano mantenersi ben fermi per terra. Allora che cosa hanno fatto: da quel giorno hanno iniziato a costruire case di forma quadrata con un bel tetto a forma di triangolo, tendine alle finestre di forma rotonda….
Da quel giorno le case non sono più rotolate, nemmeno con il terremoto. Ma sapete che cosa è successo ora? Tutte le persone dei paesi vicino hanno visto quel paese così bello, con tutte quelle forme una diversa dall’altra, con le case una più bella dell’altra, chi ci metteva i fiori, chi le tendine colorate…
Insomma, era diventato un paese bellissimo e tutti volevano andare ad abitarci. C’era un problema, però. Le case erano piccole ed erano anche poche. Allora il Sindaco ha pensato bene di aggiungere un altro quadrato al quadrato che già c’era e così la casa si è allungata ed è venuta fuori un’altra forma: IL RETTANGOLO:
Allora, bambini, al lavoro già fatto aggiungete le nuove case di forma rettangolare e …. cercate di dare libero sfogo alla vostra fantasia. 
I bambini più piccoli si possono divertire a guardare il cartone della cipollina intelligente.
BUON LAVORO!

Imparate anche questa simpatica canzoncina sulle forme.


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Forme geometriche: il triangolo 

Cari bambini,
vi avevo suggerito di fare una bel quadro della Primavera. Per farlo abbiamo bisogno di conoscere tutte le forme per arricchirlo di più così oggi vi faccio conoscere IL TRIANGOLO. A questo punto abbiamo quasi tutto: il quadrato per le case 🏡, il triangolo per i tetti e il cerchio per le chiome degli alberi. 🌳

Aspetto i vostri meravigliosi lavori.

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Primavera 

Ciao bambini,
anche se fuori sta nevicando noi facciamo PRIMAVERA.
Vi ricordate quando dicevamo le poesie sull’inverno per chiamare la neve?
Bene, ora impariamo e gridiamola la poesia della Primavera.

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🌺 E’ ARRIVATA LA PRIMAVERA

🌻LA NATURA SI E’ SVEGLIATA
🌼E TUTTO HA CAMBIATO.
🌷I PRATI SONO VERDI
🌼CON TANTI FIORI STUPENDI.
🌷LE API BIRICHINE
🍁VOLANO DI FIORE IN FIORE
💮E LE FARFALLE COLORATE
🌷SEMBRANO TANTE FATE.
💐LE RONDINELLE NERE NERE
💮SON RITORNATE FINALMENTE
🌷E INSIEME AGLI UCCELLINI
🌻SEMBRANO TANTE BALLERINE.
🌹E I BAMBINI COSA FANNO?
🌼I BAMBINI CON STUPORE
🌷OSSERVANO TUTTI I NUOVI COLORI!

Cominciate a ripetere questa bella poesia e, con la nuova plastilina che avete fatto ieri, realizzate un bel paesaggio primaverile. BUON LAVORO!

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