📕Raccontiamo
Ludovica, la formica che non amava la fatica.
C’era una volta, in un grande prato, un grande formicaio in cui viveva una comunità di operose formiche. Qualcuno pensa che le formiche siano animali insignificanti e noiosi. Ma voi le avete mai osservate bene da vicino? Per farlo avrete bisogno di aguzzare lo sguardo e di essere attenti e curiosi. Perché è vero: sono minuscole. Ma non sono per niente deboli né stupide.
Il motto delle formiche è che l’unione fa la forza. Per questo riescono a costruire opere grandiose senza disturbare nessuno, silenziosamente e attivamente. Le formiche non sanno cosa sia la pigrizia… o almeno, quasi tutte le formiche non hanno idea di cosa voglia dire essere pigri.
Ma nel formicaio che c’era una volta, e che c’è ancora in questa storia, c’era qualcuno che non era d’accordo con tutti gli altri.
Lì viveva infatti la piccola Ludovica, una formica che non amava la fatica.
Non era superficiale né tonta, solo tanto svogliata. Ludovica non aveva mai voglia di darsi da fare per lavorare insieme alle sue sorelle, anche perché pensava che il suo lavoro non avrebbe fatto poi così tanta differenza. Cosa sarebbe cambiato? In fondo erano tante, tantissime, e lei poteva portare solo una briciola per volta perché – essendo molto pigra – era anche molto poco allenata. Quindi preferiva lasciar fare tutto alle altre, convinta che una briciola in più o in meno non avrebbe cambiato niente e che il suo impegno non fosse necessario.
Nel grande formicaio si viveva bene, grazie alle scorte che ogni anno venivano accumulate nei sotterranei in vista dell’inverno. Le formiche, infatti, che oltre ad essere molto attive sono anche molto intelligenti avevano capito che era importante mettere da parte le risorse che la natura regalava loro, in modo da poterle consumare poco per volta nei periodi più freddi dell’anno. Così le riponevano da parte nelle gallerie sotto la loro casa, al sicuro, e pensavano al futuro senza troppe preoccupazioni. Un po’ come facciamo noi uomini per conservare il gas naturale nelle rocce sotto terra e scaldare le nostre case nei periodi più freddi.
Una brutta notte d’autunno, però, qualcosa cambiò all’improvviso. Scoppiò un forte temporale e la pioggia iniziò a cadere, senza fermarsi, mentre i tuoni facevano tremare tutto il formicaio. La natura, arrabbiata per essere stata trascurata e maltrattata dagli uomini, che a volte sono persino più pigri e irresponsabili di Ludovica, pianse lacrime di acqua dal cielo per ore ed ore.
Le goccioline, piccole come le formiche, si infilarono una dopo l’altra nelle gallerie e nei cunicoli, allagando tutti i depositi delle scorte. Il gas non si può bagnare, ma le molliche sì!
Le briciole di pane si inzupparono e divennero molto più pesanti di prima.
Ludovica non amava la fatica, ma era una formica molto sveglia e fu la prima a capire che nemmeno le formiche più robuste sarebbero più riuscite a sollevarle da sole. Allora ricordò il motto che ripetevano sempre tutti: “L’unione fa la forza!” e trovò subito la soluzione.
Bisognava affrettarsi tutte insieme a portar via le molliche bagnate, unendosi per riuscire a trasportarle. Così non sembravano più nemmeno tanto pesanti e il lavoro fu molto più veloce e meno faticoso.
La natura, colpita dall’impegno delle formiche, decise di smettere di piangere e fece spuntare il sole da dietro le nuvole, per far asciugare il raccolto dal calore del mattino.
Ludovica capì che l’impegno di ognuno è fondamentale per il benessere di tutti.
Da allora decise di non essere più la Formica che non amava la fatica, ma diventare un’operosa Formica Salvamollica.