Di Luna e altre visioni. 3 giugno 2020

đź“•Raccontiamo

Astolfo sulla luna

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Ad Astolfo, duca d’ Inghilterra,  è stato ordinato di andare sulla luna a riprendere la ragione (il senno) di Orlando, glorioso cavaliere.

 Nulla mai nell’ universo va perduto.
Le cose perse in Terra, dove vanno a finire? Sulla Luna.

Nelle sue bianche valli si ritrovano la fama, le preghiere, le lacrime e i sospiri, il tempo sprecato.

Ed è là che, in ampolle sigillate, si conserva il senno di chi ha perduto… il senno, in tutto o in parte.

La Luna quella notte passava proprio vicino alla montagna in cui si trovava Astolfo e la sua guida, Giovanni; salendo su un carro magico, trainato da quattro rossi destrieri, prendono il volo e  vedono il corno lunare farsi enorme e la Terra, là in basso, rimpicciolire, diventare una pallina.

 Mentre si allontana, per distinguervi i continenti e gli oceani, Astolfo deve aguzzare la vista!

 Passano la sfera del fuoco senza bruciarsi, entrano nella sfera della Luna, d’acciaio immacolato.

La Luna è un mondo grande come il nostro, mari compresi. Vi sono fiumi, laghi, pianure, città, castelli, come da noi; eppure diversi.

Terra e Luna, così come si scambiano dimensioni e immagine, così invertono le loro funzioni: vista di quassù, è la Terra che può esser detta il mondo della Luna; se la ragione degli uomini è quassù sulla luna che si conserva, allora, sulla Terra… cosa è rimasto?

Astolfo ritrova il senno di Orlando in un’ampolla su cui c’è anche scritto il nome: sul Monte del senno ce ne sono tante altre!

Tornato sulla terra, Astolfo va in cerca di Orlando insieme ad altri cavalieri.  Lo incontrano: sembra diventato un animale!

 Tutti piangono di dolore vedendolo in quello stato, poi passano all’ azione: gli si avventano addosso e cercano di afferrarlo per fargli annusare il senno contenuto nell’ampolla.

Ma non è impresa da poco!  Alla fine, riescono a legare Orlando ed a trascinarlo nel fiume che scorre lì vicino.

Astolfo lo immerge nell’acqua sette volte per togliere dal viso e dal corpo tutta la sporcizia poi gli chiude la bocca e lo costringe ad aspirare col naso il contenuto dell’ampolla.

Ed ecco:

(…) maraviglioso caso!

Che ritornò la mente al primier uso;

e ne’ suoi bei discorsi l’intelletto

rivenne, piĂą che mai lucido e netto.

 

( Ludovico Ariosto, Orlando Furioso, Canto XXXIX, 57).

Inviato in Bimbe e Bimbi di Artena

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