Buongiorno miei cari fanciulli, ben ritrovati. Come avete trascorso questo lungo fine settimana? Sono sicura che non vi siete rintanati in casa ad annoiarvi, anzi, viste le nuove indicazioni ( a partire da ieri) del nostro Governo, avete anticipato😏 sicuramente e approfittato del bel tempo per fare un giretto sotto casa con i vostri genitori, godendo di queste giornate di sole. Cosi’ avete avuto modo anche di osservare la natura e notare i suoi cambiamenti, il clima e l’aria più mite vi hanno consentito di indossare non più cappottini sciarpe e cappellini ma delle giacchine più leggere, sicuramente avete fatto caso al cinguettio degli uccellini 🐤🐦sugli alberi fioriti, alla presenza di insetti dai mille colori🐞🐛🐌 e all’odore delle piante e dei fiori 🌼di questa stagione.
Bene sono proprio felice di ritrovarvi e di congratularmi con tutti voi per i meravigliosi lavori che realizzate e per l’attenzione che mi prestate. Grazie , grazie, grazie😍
Adesso vi allego una simpatica storia intitolata “La voce della mamma” tratta di una pecora e i suoi tre agnellini che brucano l’erba nel prato. Ma ad un tratto… e non vi svelo tutto adesso, ma ascoltatelo dalla voce della vostra mamma che al termine vi spieghera’ anche la morale di questo racconto.
LA VOCE DELLA MAMMA
Una pecora brucava tranquilla l’erba del prato. Intorno a lei scherzavano i suoi tre agnellini. Sembravano tre gomitoli di lana bianca.
Saltavano, si rincorrevano, andavano a tuffare il musino rosa nell’acqua del ruscello, che scorreva in mezzo al prato.
Tutto il giorno passò in giochi. Scese la sera e il pastore venne a riprendere la pecora e gli agnellini.
Subito si accorse che ne mancava uno.
Allora si mise in bocca due dita e fischiò. Ma l’agnello non apparve.
Anche il cane pastore si accorse che mancava un agnellino.
Abbaiò, ma l’agnellino non si fece vivo.
Finalmente la pecora alzò il muso dal prato e vide vicino a sè soltanto due agnellini.
Dalla sua bocca uscì allora un tremulo e disperato: – Bèeh, bèeh, bèeh!
Quel belato insegnò all’agnellino la via del ritorno e presto ricomparve sul prato.
Il pastore, quando lo vide, rise contento. Il cane scodinzolò.
I fratellini gli saltarono addosso.
E la pecora, allungando il muso, si dette a leccarlo, che sarebbe come a dire, baciarlo.
La voce della mamma è più forte di ogni richiamo.
ADESSO I BAMBINI PIU’ GRANDICELLI SI DEDICHERANNO ALLA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLA STORIA DISEGNANDO UN PRATO CON LA PECORA E GLI AGNELLINI.
I PIU’ PICCOLI POTRANNO CON IL ROTOLO DI CARTA IGIENICA O PIATTO DI CARTA E DELL’OVATTA REALIZZARE UNA PECORELLA. CIO’ NON TOGLIE CHE SIA GRANDI CHE PICCOLI POTRANNO FARE ENTRAMBI I LAVORI.
ALLEGO TUTTO QUELLO CHE POTRA’ ESSERE D’AIUTO AI MIEI CARI ARTISTI