iNS.Rosa Nigro

TRAPASSATO REMOTO: ESSERE-AVERE. 

ESERCIZIO

SCRIVI  5  VOLTE  IL  TRAPASSATO  REMOTO  DEL VERBO  ESSERE  E  5  VOLTE  IL TRAPASSATO  REMOTO  DEL  VERBO  AVERE.

COME  SI  FORMA ?  SI  FORMA  CON  IL  PASSATO  REMOTO   +  LA PAROLA MAGICA (  cioè il participio passato )  STATO.

 

                                                          MODO INDICATIVO

TEMPO:   TRAPAPASSATO REMOTO

VERBO  ESSERE   

IO    fui   STATO

TU  fosti   STATO

EGLI   fu   STATO

NOI   fummo  STATI

VOI  foste    STATI

ESSI    furono   STATI           ( imparare  a  memoria  )

 

COME  SI  FORMA ?  SI  FORMA  CON  IL  PASSATO  REMOTO   +  LA PAROLA MAGICA (  cioè il participio passato )  AVUTO.

 

                                                          MODO INDICATIVO

TEMPO:   TRAPAPASSATO REMOTO

VERBO  AVERE

IO    ebbi   AVUTO

TU   avesti    AVUTO

EGLI    ebbe   AVUTO

NOI   avemmo   AVUTO

VOI   aveste    AVUTO

ESSI    ebbero   AVUTO                    (  imparare  a memoria  )

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POESIA PER LA SANTA PASQUA 

                                                                       VOLA COLOMBA                ( LEGGILA 10 VOLTE )

Vola colomba, ma non troppo lontano,
senza aver fretta, vola piano piano,
ché non ti sfugga, guardando in terra,
la solitudine, l’odio, la guerra.
Non sorvolare indifferente
sulla tragedia di troppa gente,
ma svolazzando porta la pace
a chi d’amore non è capace,
lì fa’ il tuo nido e lì rimani,
fa’ che diverso sia poi il domani.

 

MIEI CARI BAMBINI, SIAMO IN PROSSIMITA’ DELLA SANTA PASQUA, SE FOSSIMO STATI A SCUOLA AVREMMO REALIZZATO SICURAMENTE UN BEL LAVORETTO E IL CLASSICO BIGLIETTINO D’AUGURI, MA VISTO LE CIRCOSTANZE , POTRESTE  FARLO VOI.

PRENDETE UN UN FOGLIO D’ALBUM E PIEGATELO A META’. SULLA  PRIMA  FACCIATA  FATE UN BEL DISEGNO DI PASQUA ( UNA COLOMBA CON L’ULIVO,  UN UOVO TUTTO COLORATO, DELLE CAMPANE, DEI FIORI, IMSOMMA, QUELLO CHE PIU’ VI PIACE.

ALL’INTERNO SCRIVETECI LA POESIA. LEGGETELA TANTE VOLTE E IL GIORNO DI PASQUA RECITATELA  A TAVOLA:  ALLIETERA’ UN PO’ LA FESTA.

QUESTO E’ L’ULTIMO COMPITO CHE VI DO’. CI RISENTIAMO MERCOLEDI’ DOPO PASQUA. (Tralasciate tutto il resto e fate il bigliettino che  mi mostrerete su  whats app )

AUGURO A TUTTI VOI E FAMIGLIE UNA SANTA E SERENA PASQUA.

ROSA NIGRO

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E’ PRIMAVERA. 

E’ PRIMAVERA.

La stagione invernale è già finita.
Il ventuno marzo è arrivata la primavera.
Dopo 3 mesi di vento, freddo, pioggia arriva la primavera che durerà altri 3 mesi.
In primavera la natura si risveglia.
Già la linfa degli alberi incomincia a circolare.
Alcuni alberi sono fioriti come il pesco, il mandorlo ed altri.
Le giornate sono più lunghe e c’è sempre il sole.
Già si vedono le rondini e molti uccelli che cinguettano e vanno a farsi il nido per fare i piccoli.
La lucertola va a mettersi dove c’è il sole perché ha il sangue freddo.
Lo scoiattolo già si è svegliato ed ha mangiato tutto quello che aveva raccolto e messo nella sua tana. Il contadino arra la terra e pianta pomodori, zucche ed altri ortaggi.
In primavera c’è la Santa Pasqua.
Nei prati ci sono molti fiori profumati, peccato però che molti bambini sono allergici a quest’ultimi e non potranno divertirsi come me all’aria aperta.

Disegna la primavera.

Prova a comporre un testo sulla primavera, segui lo schema. ( leggi la lettura e prendi spunto)

       Quando è arrivata la primavera.

        In primavera la natura cosa fa.

        Come sono gli alberi.

    Come sono le giornate.

 Quali uccelli fanno ritorno.

 Quali animali si svegliano dal letargo.

 Quali lavori svolge il contadino e quali frutti si possono mangiare .

Come sono i prati e quali fiori si vedono spuntare.

Quale festa importante ricorre in questa stagione.

Perché ti piace la primavera.

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La mia camera da letto. 

La camera da letto di Luisa

Mi chiamo Luisa e ho 16 anni. Oggi vorrei parlarvi della mia camera. La mia camera è davvero molto bella e spaziosa. A destra ci sono il mio letto e un armadio, che è sempre molto pieno dei miei vestiti! Vicino al letto si trova anche un comò dove tengo i miei libri, che spesso leggo ogni sera prima di dormire.
Davanti al mio letto si trova la mia televisione e una poltrona su un tappeto. Spesso mi siedo e guardo la televisione per ore. La mia stanza ha anche una scrivania dove si trova un computer, che uso quando devo studiare.
Quando faccio i miei compiti scrivo sul tavolo che si trova al centro della mia camera. Amo la mia camera perché qui posso studiare e divertirmi molto ogni giorno!

LEGGI ATTENTAMENTE IL TESTO E PRENDILO COME SPUNTO PER DESCRIVERE LA TUA CAMERETTA, POI DISEGNALA.  USA LE STESSE PAROLE ADATTANDOLE AL TUO CASO.

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” ESSERE – AVERE “- DAL PRESENTE AL PASSATO REMOTO. 

ESERCIZIO

LE FRASI SCRITTE QUI SOTTO SONO TUTTE CON IL VERBO AL PRESENTE INDICATIVO,  RISCRIVILE  AL PASSATO REMOTO.

Es.   SONO SICURO DI ESSERMI COMPORTATO BENE.
FUI SICURO DI ESSERMI COMPORTATO BENE.

1)    SONO  FELICE DI  ESSERTI STATO UTILE.
2)     NON ABBIAMO PAURA DI AFFRONTARE LA PROVA.
3)     LE API SONO SUI FIORI A SUCCHIARE IL NETTARE.
4)     SIETE FELICI DI ESSERE A LONDRA.
5)     L’INVERNO  E’ MOLTO FREDDO.
6)     NON HANNO MOLTO TEMPO PER RIFLETTERE.
7)     AVETE MOLTE COSE A CUI PENSARE.
8)     IO E MARIA SIAMO GRANDI AMICHE.
9)     HAI DIECI MINUTI PER RIMEDIARE AL DANNO.
10)   QUEI  RAGAZZI SONO DAVVERO INCOSCIENTI.
😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘

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CIPI’ 5 

GENTILI MAMME, NON OCCORRE SCRIVERE SUL QUADERNO IL TESTO, BASTA LEGGERLO.
RIGUARDO ALLA  COMPRENSIONE, BASTA SCRIVERE SOLO LA RISPOSTA GIUSTA.

1) – Quando Passerì depose le uova?

Es.     Risposta domanda 1)

 Passerì depose le uova quando il nido fu pronto.

CIPI’ 5

Quando il nido fu pronto, liscio, soffice e rotondo, Passerì vi depose tre uova e le covò. Di giorno Cipì andava e tornava dal tetto ai campi in cerca di cibo per sé e la compagna, e alla sera si accovacciava accanto al nido in attesa del sonno, – Nasceranno? – si chiedeva. – Tutto andrà bene, – gli sussurrava la passeretta, – vuoi che lavoriamo tanto per nulla? Qualche volta, quando il sonno tardava a venire, ascoltava i rumori della notte: ogni sera, chissà perché, le coppe di bronzo della torre si mettevano a litigare facendo un chiasso tremendo che correva per la campagna e faceva tremare le uova sotto il corpo di Passerì. – Fortuna che il nido è molleggiato con la neve dei pioppi, – essa diceva, – se no le uova andrebbero a pezzi! Il guaio era che a sentir quelle, anche le altre coppe di bronzo dei dintorni saltavan su a brontolare; dopo un po’ però il chiasso cessava e la notte ritornava calma. I figli di Cipì ruppero il guscio un mattino di settembre, mentre le rondini, lì vicino, parlavano della prossima partenza. – Zitte! – gridò Passeri a tutte quante. Allora le rondinelle si fecero attorno al nido e la passeretta alzò le ali. Erano nati tutti e tre! Cipì saltò al collo di Passeri, l’abbracciò stretta e sparì. Di buco in buco, di tetto in tetto, di pianta in pianta, come aveva fatto la sua mamma quando era nato lui, gridò la sua felicità: – Tre! – diceva. – Tre! Sono tre! Non gli uscivano altre parole, ma gli uccelli capivano cos’era accaduto. Fatto il giro del paese, si ricordò di Margherì che gli aveva raccomandato di andare a raccontarle le belle notizie della sua vita, allora puntò verso il nastro d’argento e calò sul prato. Ma la margheritina non c’era più perché l’uomo era appena passato col ferro tagliente e aveva reciso tutti gli steli, che allineati sul prato morivano a poco a poco. – Margherì! – chiamò cercandola in lungo e in largo. Una vocina soffocata sospirò: – Cipì!… – Questa è la sua voce! – disse, cominciando a buttare all’aria con furiosi colpi di becco l’erba ammucchiata dalla falce.- Dove sei, Margherì? Dove sei? – ripeteva. Son qui… – sospirò il fiore. Cipì frugò ancora fra gli steli, finché la trovò, ormai morente, con la bella testolina schiacciata contro la terra.

COMPRENSIONE DEL TESTO

1)  Quando Passerì depose le uova?

A. Una sera d’estate
B. Quando Cipì tornò
C. Quando pioveva
D. Quando il nido fu pronto

2) Cosa faceva Cipì?

A. Andava in cerca di cibo
B. Giocava con i suoi amici
C. Covava le uova
D. Si divertiva volando nel cielo

3)   Quando i figli di Cipì ruppero il guscio?

A. All’alba
B. Al tramonto
C. Una sera
D. Un mattino di settembre

4)  Cosa gridò Passerì alle rondini?

A. Giocate con me!
B. Sono nati!
C. Zitte!
D. Andate via!

5)   Cosa fece subito Cipì?

A. Abbracciò Passerì e sparì
B. Pianse dalla gioia
C. Corse da sua madre
D. Cinguettò

6)   Cosa urlò Cipì poi ?

A. Smettetela di cantare!
B. Tre, sono tre!
C. Venite a vedere i miei piccolini!
D. Tornate qui !

7)  Di chi si ricordò poi Cipì?

A. Di sua mamma
B. Di un suo amico
C. Di nastro d’argento
D. Di Margherì

8)   Dove la trovò?

A. Tra l’erba tagliata
B. In mezzo ad un campo di grano
C. Vicino al suo nido
D. In un prato verde

9)   Cosa era successo a Margherì?

A. L’avevano calpestata
B. Le avevano tolto i petali
C. L’avevano colta
D. Era stata tagliata dall’uomo con la falce

10)   Cosa disse Margherì a Cipì?

A. Come stai?
B. Hai fatto bene a venire qui!
C. Come mai sei venuto?
D. Questo posto non è bello!

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Passao remoto del verbo ESSERE e AVERE. 

IMPARARE A MEMORIA IL PASSATO REMOTO DEL VERBO

ESSERE  e AVERE.

PASSATO REMOTO

ESSERE

Io       fui

Tu      fosti

Egli     fu

Noi      fummo

Voi      foste

Essi      furono

PASSATO REMOTO

AVERE

Io        ebbi

Tu        avesti

Egli      ebbe

Noi       avemmo

Voi        aveste

Essi        ebbero

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PALLA L’ELEFANTE. Leggi e rispondi alle domande. 

Nel tempo in cui gli elefanti non avevano ancora la proboscide, nacque un elefantino che i genitori chiamarono Palla, ma i vicini, ben presto, lo ribattezzarono Ficcanaso, perché si interessava di tutto. – Palla, Pallino mio, – gli diceva la mamma – non ficcare il naso negli affari degli altri. Pensa per te, che è abbastanza. Ma Palla non si scoraggiava. Aveva il cuore troppo grande per occuparsi solo di se stesso e cercava di aiutare il prossimo come poteva. Una mattina, specchiandosi nel ruscello, trovò che i naso gli era cresciuto; a forza di curiosare di qua e di là si era allungato e… era diventato una proboscide. – Che bellezza! – gridò – Non è come se avessi una mano in più per aiutare chi ne ha bisogno? Così Palla fu il primo elefante ad avere la proboscide al posto del naso.

DOMANDE
1. Chi è il protagonista della storia?
2. Come lo chiamavano i suoi vicini?
3. Perché?
4. Cosa diventò il suo naso?
5. Come si sentiva Palla con il naso al posto della proboscide?
6. Perché ?

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